Consiglio regionale
del Piemonte




Riferimenti normativi subiti dalla legge Riferimenti normativi attivati dalla legge Dati di iter della legge Testo del progetto originale

Legge regionale 3 settembre 1991, n. 44.

Norme transitorie in materia socio-assistenziale.

(B.U. 11 settembre 1991, n. 37)

Art. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11

Art. 1.
(Finalita')

1. In conformita' ai principi di cui all'articolo 2 della l.r. 23 agosto 1982, n. 20 e successive modifiche e integrazioni e nelle more dell'emanazione della normativa regionale attuativa della legge 8 giugno 1990, n. 142, tenuto anche conto di quanto disposto dal d.l. 6 febbraio 1991, n. 35, convertito con modificazioni dalla legge 4 aprile 1991, n. 111, la presente legge detta norme transitorie in materia socio assistenziale.

Art. 2.
(Costituzione dell'Assemblea dell'Associazione dei Comuni per la gestione associata dei servizi socio assistenziali)

1. Ai fini dell'esercizio delle funzioni socio assistenziali, come previsto dall'art. 8 della l.r. 23 agosto 1982, n. 20 e successive modifiche e integrazioni, l'Assemblea della Associazione dei Comuni di cui alla l.r. 21 gennaio 1980, n. 3 e successive modifiche e integrazioni e' composta:
a) dal Sindaco per i Comuni fino a 5.000 abitanti;
b) per i Comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti, dal Sindaco, nonche' da un membro della maggioranza e da un membro della minoranza eletti dal Consiglio comunale con voto limitato.
2. L'Assemblea dell'Associazione dei Comuni e' costituita entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge.
3. Qualora l'ambito territoriale della Associazione dei Comuni coincida con quella della Comunita' Montana, l'Assemblea dell'Associazione e' quella della Comunita' Montana.
4. Qualora l'ambito territoriale comprenda anche Comuni non facenti parte della Comunita' Montana, l'Assemblea viene costituita integrando quella della Comunita' Montana con la rappresentanza dei Comuni interessati secondo quanto indicato al comma uno.
5. Quando l'ambito territoriale coincide con quello del Comune o di parte di esso, l'Assemblea e' costituita dal Consiglio Comunale.
6. Alle sedute dell'Assemblea dell'Associazione dei Comuni, al fine di garantire un raccordo con gli organi di gestione previsti dal d.l. 6 febbraio 1991, n. 35 convertito con modificazioni dalla legge 4 aprile 1991, n. 111, e le necessarie integrazioni tra servizi sanitari e socio assistenziali, possono partecipare senza diritto di voto:
a) l'Amministratore straordinario;
b) il Presidente del Comitato dei Garanti;
c) i coordinatori amministrativo, sanitario e socio assistenziale.

Art. 3.
(Attribuzioni dell'Assemblea dell'Associazione dei Comuni)

1. Ai fini dell'esercizio delle funzioni socio assistenziali, l'Assemblea dell'Associazione dei Comuni, approva i seguenti atti predisposti dall'Amministratore straordinario dell'U.S.S.L. e sottoposti a preventivo parere obbligatorio da parte del Comitato dei Garanti dell'U.S.S.L.:
a) i programmi socio assistenziali relativi all'ambito territoriale di competenza e le loro eventuali modifiche, anche se queste comportano spese non eccedenti il competente stanziamento di bilancio, i criteri per la loro attuazione, nonche' gli atti che comportano impegni di spesa pluriennali;
b) il bilancio preventivo, le relative variazioni, l'assestamento e il conto consuntivo per la parte socio assistenziale; ai sensi della legge di Piano Socio Sanitario Regionale (P.S.S.R.) viene trasmessa all'Assemblea, a fini conoscitivi, la relazione annuale sull'andamento della gestione e sullo stato di attuazione del Piano di Attivita' e di Spesa P.A.S.;
c) la pianta organica funzionale del servizio socio assistenziale, le relative modifiche nonche' gli atti relativi alla copertura dei posti vacanti e il regolamento del personale e dei servizi;
d) le convenzioni di competenza della U.S.S.L. concernenti in tutto o in parte la materia socio assistenziale.
2. L'Assemblea promuove l'attuazione degli istituti di partecipazione di cui al Capo III della legge 8 giugno 1990, n. 142.
3. L'Assemblea, entro sessanta giorni dalla sua costituzione, approva il regolamento relativo al proprio funzionamento e lo trasmette al competente settore della Giunta regionale, che formula eventuali osservazioni entro trenta giorni dal ricevimento.
4. L'Assemblea nomina un Presidente e un Vice Presidente secondo le modalita' stabilite nella l.r. 21 gennaio 1980, n. 3.

Art. 4.
(Attribuzioni del Comitato dei Garanti in materia socio assistenziale)

1. Il Comitato dei Garanti di cui al comma cinque dell'art.1 del d.l. 6 febbraio 1991, n. 35, convertito con modificazioni dalla legge 4 aprile 1991, n. 111, esprime parere obbligatorio in ordine agli atti di cui alle lett. a, b, c, d, dell'art. 3, comma uno, della presente legge, predisposti dall'Amministratore straordinario dell'U.S.S.L. e li trasmette all'approvazione dell'Assemblea dell'Associazione dei Comuni.
2. Il Comitato dei Garanti, in collaborazione con il Presidente e il Vice Presidente dell'Assemblea dell'Associazione dei Comuni:
a) procede a verifiche generali sull'andamento dell'attivita' complessiva del servizio socio assistenziale dell'U.S.S.L. e trasmette semestralmente all'Assemblea una relazione sull'attivita' svolta;
b) svolge funzioni di raccordo tra i Comuni dell'Associazione e l'U.S.S.L..

Art. 5.
(Funzioni socio assistenziali gia' esercitate dalle Province)

1. Le Province garantiscono la continuita' e il livello dei servizi socio assistenziali erogati all'atto dell'entrata in vigore della legge 8 giugno 1990, n. 142, fino alla data e secondo i criteri definiti dalle indicazioni nazionali in materia.
2. Successivamente a tale data, le funzioni socio assistenziali gia' svolte dalle Province saranno esercitate dai Comuni singoli o associati, ai sensi della legge 8 giugno 1990, n. 142, sulla base delle indicazioni nazionali e regionali che saranno fornite in materia per regolamentare il trasferimento dei fondi, del personale, dei beni immobili e delle attrezzature connessi all'esercizio delle funzioni stesse.

Art. 6.
(Accordi programmatici tra la Comunita' Montana e l'U.S.S.L. per la realizzazione di progetti obiettivo in materia socio assistenziale)

1. Le Comunita' Montane, oltre alle convenzioni previste dall'articolo 37 della l.r. 23 agosto 1982, n. 20 e successive modifiche e integrazioni, possono stipulare con le UU.SS.SS.LL. di appartenenza accordi programmatici per realizzare, anche attraverso la gestione diretta, progetti obiettivo volti a soddisfare particolari e/o contingenti necessita' della popolazione residente nel territorio montano; tali progetti obiettivo devono essere ricompresi negli atti programmatori dell'U.S.S.L..

Art. 7.
(Riassunzione di funzioni amministrative regionali)

1. Le funzioni amministrative delegate e sub delegate alle UU.SS.SS.LL. ai sensi degli artt. 25 e 27 della l.r. 23 agosto 1982, n. 20 e successive modifiche e integrazioni sono riassunte dalla Regione.
2. La Regione, con apposito provvedimento da assumersi entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, fissera' la data di effettivo inizio dell'esercizio di tali funzioni e le relative modalita' organizzative, anche attraverso la definizione di idonee strutture atte a garantire lo svolgimento delle funzioni stesse.
3. Fino alla suddetta data tali funzioni continuano ad essere esercitate dalle UU.SS.SS.LL. secondo i criteri gia' fissati dalla Regione.

Art. 8.
(Ripartizione del fondo per la gestione dei servizi socio assistenziali)

1. L'art. 35 della l.r. 23 agosto 1982, n. 20, e' cosi' sostituito:
"Art. 35 - Ripartizione del fondo per la gestione dei servizi socio assistenziali 1. Il fondo per la gestione dei servizi socio assistenziali e' destinato al mantenimento dei servizi esistenti, al loro sviluppo e alla promozione di nuovi servizi e viene ripartito annualmente tra le UU.SS.SS.LL e il Comune di Torino, con deliberazione del Consiglio regionale su proposta della Giunta regionale, in base alle indicazioni del P.S.S.R. e tenendo conto:
a) della popolazione residente secondo i dati I.S.T.A.T. dell'ultimo anno disponibile e della presenza sul territorio dell'U.S.S.L. di immigrati da paesi extra comunitari e di rifugiati politici;
b) delle caratteristiche del territorio;
c) della scelta di privilegiare il finanziamento dei servizi gestiti in forma associata;
d) dell'attuazione del P.A.S. nel corso dell'anno precedente, secondo quanto indicato nella relazione annuale di cui all'art. 12 della l.r. 23 aprile 1990 n. 37 e sulla base dell'effettivo avvio dei servizi programmati;
e) dell'attivazione o sviluppo di nuovi servizi previsti nella delibera annuale di attuazione del P.A.S.;
f) dell'esigenza di riequilibrio nella destinazione delle risorse.
2. I Comuni, quali titolari delle funzioni socio assistenziali ai sensi della legge 8 giungo 1990, n. 142, fatte salve le competenze dello Stato e della Regione in materia socio assistenziale, garantiscono il finanziamento dei servizi socio assistenziali per la quota non coperta dalla Regione e dagli altri soggetti previsti dalla legge, compresi gli utenti dei servizi ai sensi dell'art. 33 bis della presente legge.
3. Il riparto annuale dei contributi regionali terra' conto dell'impegno finanziario e organizzativo dei Comuni, sviluppando l'azione promozionale della Regione mediante contributi proporzionati agli investimenti finanziari dei Comuni stessi.
4. La Regione, entro il 30 novembre, comunica alle UU.SS.SS.LL. le somme da iscrivere nel bilancio di previsione dell'anno successivo che, di norma, non devono essere inferiori a quelle dell'anno in corso, incrementate del tasso di inflazione programmato.
5. La Regione predispone il riparto definitivo del Fondo per la gestione dei servizi socio assistenziali tra le UU.SS.SS.LL. previa verifica delle deliberazioni annuali predisposte dalle UU.SS.SS.LL. ai sensi dell'art. 11 della l.r. 23 aprile 1990, n. 37 e, comunque, entro il 30 giugno di ciascun anno".

Art. 9.
(Modifiche alla l.r. 23 aprile 1990, n. 37)

1. La tabella riportata al paragrafo 3.10 dell'Allegato I della l.r. 23 aprile 1990, n. 37, e' modificata come segue: @ Presidio Servizio Servizi competente cointeress.
Sedi distrettuali SASB, SISP, SSA Sede servizi centrali direzione servizi sanitari servizi amministrativi e servizio socio assistenziale LSP SISP PPV SSPV Istit. ricovero diagnosi e cura SASS Poliambulatori SASS Presidi resid.li sanit. assistenziali: - residenze per anziani SASS SSA - residenze per disabili SASS SSA - residenze psichiatriche di cui alla L.R. 23 ottobre 1989, n. 61 SASS SSA - residenze per tossicodipendenti SASB SSA - residenze per affetti da AIDS SASS SSA - centri diurni per disabili SASS, SSA - centri di terapia psichiatrica SASS SSA - centri diurni per tossicodipend.
SASB SSA Presidi resid.li e semiresid.li di assistenza sociale: residenze per minori SSA SASB - residenze per adulti SSA SASB - residenze per anziani SSA SASB - centri diurni con possibilita' di limitata risposta resid.le per particolari esigenze socio-ass.li SSA SASB @

Art. 10.
(Abrogazione l.r. 10 aprile 1980, n. 20)

1. La l.r. 10 aprile 1980, n. 20 "Prime norme attuative del d.p.r. 24 luglio 1977, n. 616, concernenti il trasferimento delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza ai Comuni singoli o associati o a Comunita' Montane, nonche' utilizzo dei beni e del personale da parte degli enti gestori" e' abrogata.

Art. 11.
(Norme relative ad autorizzazioni destinate alle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza I.P.A.B. 1. Gli organi amministrativi delle II.PP.A.B. non possono, senza espressa autorizzazione della Giunta regionale: a procedere ad alienazioni o trasformazioni di destinazioni di beni immobili o di titoli, alla costituzione di diritti reali sugli stessi, alla stipulazione di contratti di locazione o di affitto di importo superiore a quello minimo previsto dalla legislazione vigente;)

b) istituire la pianta organica del personale dipendente;
c) ampliare l'organico con l'istituzione di nuovi posti;
d) modificare la pianta organica con la soppressione o la trasformazione dei posti previsti dai vigenti organici.
2. Le autorizzazioni di cui al comma uno sono rilasciate dalla Giunta regionale sentiti i pareri dei Comuni interessati e delle UU.SS.SS.LL. competenti.
3. Le autorizzazioni regionali di cui alla lett. a) del comma uno del presente articolo, relative a beni immobiliari, vengono rilasciate sulla base di un valore dei beni stessi ricavato da una perizia giurata ed asseverata predisposta da tecnici, a cio' incaricati dall'Ente interessato, regolarmente iscritti presso i relativi Ordini professionali; la stessa procedura e' adottata per le autorizzazioni regionali da rilasciarsi ai sensi degli artt. 29 e 31 della l.r. 23 agosto 1982, n. 20 e successive modifiche e integrazioni.
4. I beni mobili ed immobili e/o le relative rendite derivanti alle II.PP.A.B. dalle operazioni di cui al comma 1, lett. a) del presente articolo, sono esclusivamente destinati alle finalita' socio assistenziali previste dagli statuti dei singoli enti interessati.