Consiglio regionale
del Piemonte




Relazione alla Proposta di legge regionale n. 571.

Istituzione dell'albo regionale degli addestratori canini



Nel corso degli ultimi anni l'opinione pubblica ha dedicato crescente attenzione nei confronti degli animali da affezione, richiedendo anche alla pubblica amministrazione interventi e servizi di migliore qualita' e piu' rispettosi dei diritti degli animali.
Nel 2002 in Piemonte risultavano censiti, in base ai dati dell'anagrafe canina, circa 70.000 cani.
Secondo i dati diramati da associazioni cinofile nella nostra Regione ci sarebbe un cane ogni cinque famiglie.
Oltre alla densita' cinofila e' radicalmente cambiato anche il rapporto fra questi animali e i loro padroni: se una volta i cani venivano tenuti semplicemente per fare la guardia, oggi chi acquista un cane vuole trascorrere con lui il proprio tempo libero, da solo, o per lo piu', in mezzo ad altra gente.
Come gran parte degli esseri umani il cane non e' adatto a vivere isolato, ha bisogno di compagnia e, pertanto, deve essere educato per poter vivere in mezzo agli altri.
E' necessario, appunto, costruire una cultura dell'educazione, dell'addestramento del proprio cane che, a differenza di altri paesi, da noi purtroppo non esiste.
I tempi ormai sono maturi per affrontare, anche dal punto di vista normativo, un tema quale quello dell'addestramento cinofilo.
Inoltre e' bene ricordare che, le cronache degli ultimi mesi hanno fatto registrare una recrudescenza incredibile di aggressioni, a danno soprattutto di bambini, da parte di cani pericolosi come i rottweiller, i pitbull ed i doberman, messi irresponsabilmente nella condizione di nuocere dai rispettivi proprietari.
Dalle indagini che vengono avviate a seguito di tali episodi emerge frequentemente come cani di taglia media e grande siano addestrati per sostenere combattimenti clandestini (con un lucroso giro di scommesse per la criminalita' organizzata) attraverso vere e proprie torture, che ne aumentano a dismisura l'aggressivita'.
Tali animali, purtroppo, sono stati addestrati in maniera completamente errata, oppure non sono stati addestrati per nulla.
La gravita' dei fatti descritti rende ormai assolutamente improcrastinabile ed ineludibile un serio intervento legislativo in materia. Intervento che deve essere volto alla prevenzione di tali fatti.
La presente proposta di legge si propone pertanto di istituire un albo regionale, presso la Direzione sanita' animale, degli addestratori cinofili per iscriversi al quale sara' necessario frequentare un apposito corso riconosciuto dalla Regione Piemonte.
Sono, ovviamente, esclusi dalla possibilita' di acceder a tali corsi: i delinquenti abituali, o per tendenza; chi e' sottoposto a misura di prevenzione personale o a misura di sicurezza personale; chiunque abbia riportato condanna, anche non definitiva, per delitto colposo contro la persona o contro il patrimonio, punibile con la reclusione superiore a due anni; chiunque abbia riportato condanna, anche non definitiva, per i reati di cui all'articolo 727 del codice penale e i minori di 18 anni, gli interdetti e gli inabilitati per infermita'.
La professionalita' degli addestratori sara' una garanzia per gli utenti che si affideranno i propri animali a persone serie e qualificate che provvederanno ad addestrarli per ottenere un comportamento sociale adeguato all'ambiente in cui sono inseriti.
La presente proposta di legge prevede, inoltre, che siano irrogate gravi sanzioni - che possono arrivare al sequestro dei locali dove si esercita - a coloro che, in spregio alla normativa, esercitino la professione di addestratore senza essere iscritti all'albo regionale.

Relazione tecnica

- Generalita'
La proposta di legge , che ha per scopo l'istituzione dell'albo regionale degli addestratori canini, prevede spese dirette a carico della Regione per l'istituzione e la tenuta dell'albo suddetto ed erogazioni rivolte alle aziende sanitarie per sostenere la frequentazione dei corsi di formazione organizzati e riconosciuti dalla Regione Piemonte secondo le modalita' previste all'articolo 4 della proposta medesima.

- Riferimento alla legge regionale 4 marzo 2003, n.2 (art. 30) e alla legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (art. 8).

La quantificazione della spesa prevista per l'anno 2004 ammonta complessivamente a 150.000,00 euro. Criteri, modalita', tempi di erogazione vengono definiti dalla Giunta regionale secondo quanto previsto all'articolo 4 della proposta.
Si tratta di spesa corrente a carico diretto della Regione per l'istituzione e la tenuta dell'albo regionale, quantificata in euro 50.000,00 e di erogazioni a favore delle aziende sanitarie per la frequentazione di corsi di formazione, organizzati o riconosciuti dalla Regione Piemonte con superamento di un esame volto al rilascio di attestato di idoneita'. Centro di responsabilita' della spesa e' individuato nell'Assessorato alla Sanita', in particolare nell'unita' previsionale di base n. 27031 (Sanita' pubblica Sanita' animale igiene degli allevamenti Tit. I spese correnti). Per la copertura delle spese previste per l'anno 2004, si provvede secondo il disposto dell'articolo 30, comma 1, della legge finanziaria 2003 e secondo l'articolo 8 della legge regionale di contabilita'.
L'articolo 6 dispone un'apposita sanzione amministrativa per chi non rispetta i requisiti indicati all'articolo 4. A tal fine e' da individuarsi nello stato di previsione dell'entrata del bilancio regionale apposita entrata.