Consiglio regionale
del Piemonte




Relazione al Disegno di legge regionale n. 497.

Modifiche alla legge regionale 14 gennaio 1992, n. 3 (Istituzione della Riserva naturale orientata delle Baragge)



Nell'ambito del Sistema Regionale delle Aree naturali protette e' stata istituita tra la Provincia di Biella, Vercelli e Novara la Riserva naturale orientata delle Baragge (legge regionale 14 gennaio 1992, n. 3) con l'obiettivo di conservare e di valorizzare gli ultimi lembi di brughiera e di foresta ancora presenti sugli alti terrazzi della Pianura Padana occidentale; in Provincia di Torino con legge regionale 7 giugno 1993, n. 23 e' stata quindi sottoposta a tale attenzione anche l'area del terrazzo della Vauda che presenta analoghe caratteristiche e valori naturalistici.
In effetti tutto questo complesso e' stato proposto alla Unione Europea per il riconoscimento quale Sito di Importanza Comunitaria per la costituzione della Rete Natura 2000 prevista dalla Direttiva 92/43/CEE (Habitat):
- Vauda (Torino)
Codice SIC - IT1110005
- Baraggia di Rovasenda (Biella-Vercelli)
Codice SIC - IT1120004
- Baraggia di Candelo o Baraggione (Biella)
Codice SIC - IT 1130003
- Baraggia di Piano Rosa (Novara)
Codice SIC - IT1150007
Con il presente disegno di legge si intende integrare e completare l'azione di conservazione e di valorizzazione di questi ambiti di brughiera estendendo la Riserva naturale orientata delle Baragge in Provincia di Biella a ricomprendere i lembi di baraggia conosciuta come "Baraggia di Verrone" nei Comuni di Verrone e di Salussola per una superficie di 187,50 ha e estendendo la Baraggia di Candelo o Baraggione nei Comuni di Candelo, Benna, Massazza, Villanova Biellese e di Mottalciata per una superficie di 887.50 ha ricomprendendo prevalentemente i terreni soggetti a Demanio militare.
Il Comune di Verrone, con deliberazione del Consiglio n. 28 del 25 giugno 2002, ha approvato la Variante parziale al Piano Regolatore generale Comunale con cui vengono integrati gli allegati cartografici dello Strumento Urbanistico Generale vigente mediante una cartografia che riporta i "territori coperti da foreste e da boschi" di particolare valore ambientale e naturalistico; tra queste aree e' ricompreso il territorio della "Baraggia di Verrone". Con Deliberazione della Giunta Comunale n. 81 del 17 luglio 2002 e' stata quindi formalmente proposto l'inserimento della Baraggia di Verrone nel Sistema Regionale delle Aree naturali protette.
Il Comune di Salussola con Deliberazione della Giunta Comunale n. 63 del 21 settembre 2002 ha proposto alla Regione l'inserimento di una porzione del proprio territorio comunale facente parte della "Baraggia di Verrone" nella Riserva naturale orientata delle Baragge.
L'ampliamento della "Baraggia di Candelo" e' stato richiesto dal Comune di Benna (Deliberazione della Giunta Comunale n. 38 del 22 luglio 2002), dal Comune di Candelo (Deliberazione della Giunta Comunale n. 103 del 19 luglio 2002), dal Comune di Villanova Biellese (Deliberazione della Giunta Comunale n. 20 del 18 luglio 2002), dal Comune di Massazza (Deliberazione della Giunta Comunale n. 30 del 13 maggio 2002) e dal Comune di Mottalciata (Deliberazione della Giunta Comunale n. 42 del 25 luglio 2002).

Superficie Area protetta (ha)

Superficie Superficie Superficie
attuale ampliamento totale

Baraggia di Candelo (Baraggione)

Candelo (BI) 259,48 95,31 354,79
Cossato (BI) 339,64 339,64
Massazza (BI) 93,75 93,75
Villanova Biellese (BI) 31,25 31,25
Mottalciata (BI) 351,56 351,56
Benna (BI) 315,63 315,63

Totale 599,12 887,50 1.486,62

Baraggia di Verrone

Verrone (BI) 156,25 156,25
Salussola (BI) 31,25 31,25

Totale 187,50 187,50

Baraggia di Rovasenda

Brusnengo (BI) 102,71 102,71
Masserano (BI) 99,49 99,49
Castelletto Cervo (BI) 50,89 50,89
Gattinara (VC) 98,71 98,71
Lenta (VC) 411,24 411,24
Bozzolo (VC) 11,43 11,43
Roasio (VC) 362,74 362,74
Rovasenda (VC) 15,58 15,58

Totale 1.152,79 1.152,79

Baraggia di Piano Rosa

Cavaglio d'Agogna (NO) 26,58 26,58
Cavallirio (NO) 11,40 11,40
Cureggio (NO) 10,92 10,92
Fontaneto d'Agogna (NO) 485,63 485,63
Ghemme (NO) 285,35 285,35
Romagnano Sesia (NO) 333,48 333,48

Totale 1.153,36 1.153,36

TOTALI GENERALI 2.905,27 1.075,00 3.980,27

Caratteri ambientali, paesaggistici e storici

L'area denominata "Baraggia di Verrone" nei Comuni di Verrone e di Salussola costituisce uno degli ultimi lembi della pianura a sud di Biella che conserva tracce dell'ambiente di brughiera che in un passato non troppo lontano interessava estesamente l'alta pianura padana piemontese nella Provincia di Torino, Vercelli, Biella e Novara.
Si tratta di una formazione di tipo seminaturale sviluppatasi su terrazzi fluvioglaciali con suolo alterato argilloso costituente relitti degli antichi livelli della pianura.
La copertura forestale con farnia, betulla, frassino, carpino bianco, ciliegio, ecc. si alterna a brughiere con molinia, brugo e frangola la cui estensione e' stata favorita dal pascolo del bestiame nei periodi invernali e dai periodici abbruciamenti.
La Baraggia di Verrone e' in particolare caratterizzata da boschi di elevata maturita' con numerosi esemplari di farnia con diametro intorno ai 60 cm; l'elevata maturita' e, conseguentemente, anche la naturalita' del bosco e' testimoniata dalla presenza di specie quali il colombaccio, il picchio verde, il picchio rosso maggiore ed il tasso e da buoni valori di biodiversita' della flora (circa 70 specie).
La vegetazione forestale presente e' riconducibile a due tipologie di habitat di interesse comunitario segnalati dalla Unione Europea con la Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 2 maggio 1992 in quanto a rischio di scomparsa (Allegato A);

- Querco - Carpineti di pianura e degli impluvi collinari (9160);
- Boschi misti ripari dei grandi fiumi di pianura (91F0).

Tra le specie di interesse comunitario e' presente Eleocharis cfr. carniolica.
L'interesse per la tutela e la conservazione di quest'area e' connessa quindi ai suoi valori naturalistici intrinseci, ma anche al suo valore di "testimonianza" in un contesto territoriale ed ambientale profondamente trasformato dalle attivita' antropiche (edilizia, infrastrutture, agricoltura intensiva).
Sotto questo profilo la Baraggia di Verrone, ancorche' interessante una superficie di limitata estensione, puo' assumere un ruolo significativo e strategico nell'ambito del progetto del Ministero dell'Ambiente e della tutela del Territorio della Rete Ecologica Nazionale ( REN ) avviato nel 1999 con l'obiettivo di definire un processo di riequilibrio dei flussi di sviluppo socio-economico in un contesto di sostenibilita' della crescita e di conservazione ottimale della biodiversita'.
E' indubbio inoltre il valore paesaggistico e culturale della conservazione di quest'area in quanto documento residuale e memorie nemmeno troppo antiche ambienti e tradizioni lavorative e modi di vita quotidiana in un ambito territoriale, sociale ed economico trasformatosi con estrema rigidita' negli ultimi decenni. A tale proposito e' evidente la necessita' e l'opportunita' di coordinare questa iniziativa con quella dell'Ecomuseo del Biellese nato nel 1999 con la volonta' di rendere evidente il processo dinamico che nell'arco di pochi decenni ha trasformato le comunita' e il territorio che oggi formano la Provincia di Biella; il progetto dell'Ecomuseo in tal senso intende dare voce alla eterogeneita' delle memorie e dei saperi collettivi propri delle piccole comunita' locali per raccontare il rapido mutamento di una comunita' rurale e contadina in una realta' industriale.
L'ampliamento proposto con questo disegno di legge della Riserva naturale orientata nell'area della Baraggia di Candelo, nei Comuni di Benna, Massazza, Mottalciata, Villanova Biellese e dello stesso Comune di Candelo, consente di estendere a tutto il territorio baraggivo, localmente conosciuto come "Baraggione", l'azione di tutela, conservazione e valorizzazione stabilita con la legge regionale 14 gennaio 1992, n. 3.
La Baraggia di Candelo o Baraggione rappresenta la zona di brughiera certamente piu' integra in Piemonte, salvaguardata da una situazione geomorfologia che l'ha resa pressoche' impraticabile alle coltivazioni agricole e dalla proprieta' prevalentemente demaniale; le periodiche esercitazioni con mezzi cingolati non hanno compromesso l'ambiente baraggivo, ma hanno contribuito a mantenere, come un tempo il pascolo ed i periodici abbruciamenti, l'aspetto di savana arborata. Sull'altopiano di Candelo si estende l'unico calluneto allo stato puro (privo di betulla e di molinia) del complesso delle brughiere piemontesi.

Provincia di Biella

Aree protette istituite

- Riserva naturale speciale della Bessa ha 723,01
Area proposta anche come Sito di Importanza Comunitaria (IT1130001)
Borriana (ha 57)
Cerrione (ha 309,06)
Mongrando (ha 42,83)
Zubiena (ha 314,12)

- Area attrezzata Brich di Zumaglia e Mont Preve' ha 44,24
Ronco Biellese (ha 39,56)
Zumaglia (ha 4,68)

- Riserva naturale del Parco Burcina "Felice Piacenza" ha 69,70
Biella (ha 34,51)
Pollone (ha 35,19)

- Riserva naturale orientata delle Baragge ha 852,21
Area proposta anche come Sito di Importanza Comunitaria
In provincia di Biella ricomprende interamente la Baraggia di Candelo (IT1130003)
Candelo (ha 259,48)
Cossato (ha 339,64)
ed in parte la Baraggia di Rovasenda (IT1120004)
Brusnengo (ha102,71)
Masserano (ha 99,49)
Castelletto Cervo (ha 50.89)

In Provincia di Vercelli la Baraggia di Rovasenda si estende per ulteriori 899,70 ha

In Provincia di Novara la Baraggia si estende per ha 1.153,36 sul terrazzo di Piano Rosa IT1150007

Superficie totale della Riserva naturale orientata della Baraggia - ha 2.905,27

Superficie totale Aree protette in Provincia di Biella - ha 1.689,16 corrispondente allo 1,85 della superficie provinciale (ha 91.303,00)

Altri Siti di importanza comunitaria proposti

IT 1130004 - Lago di Bertignano ha 26,18
IT 1110020 - Lago di Viverone ha 600,39
IT 1110057 - Serra di Ivrea ha 2.329,84
IT 113000 - Val Sessera ha 10.552,67

Totale ha 13.509,08 corrispondente al 14,80 % della superficie provinciale (ha 91.303,00)

La proposta gestionale

Con legge regionale 14 gennaio 1992, n. 3 parte dell'altopiano di Candelo con un'ampia area estesa tra la Provincia di Vercelli (Baragge di Rovasenda e di Lenta) e la Provincia di Novara (Baraggia di Piano Rosa) per una superficie complessiva di 2905,28 ha e' stata istituita come Riserva naturale orientata affidandone la gestione ad un Ente di Diritto pubblico, strumentale della Regione (legge regionale 12/90, articolo 10; Legge regionale 36/92, articolo 2).
A tale Ente e' affidata la gestione anche della Riserva naturale speciale della Bessa e dell'Area attrezzata Brich di Zumaglia e Mont Preve' in Provincia di Biella. Il Consiglio Direttivo dell'Ente e' attualmente composto da 15 membri di cui 5 nominati d'intesa tra i Sindaci dei Comuni posti entro il perimetro della Riserva naturale orientata delle Baragge, 2 nominati d'intesa tra i Sindaci dei Comuni posti entro il perimetro della Riserva naturale speciale della Bessa, uno nominato d'intesa tra i Sindaci dei Comuni posti entro il perimetro dell'Area attrezzata Brich di Zumaglia e Mont Preve', uno nominato dalla Comunita' Montana Bassa Valle Cervo, uno nominato dal Consiglio Regionale, tre nominati dalle Province interessate (uno per Provincia), due nominati dalla Provincia di Biella in rappresentanza delle Organizzazioni professionali agricole e delle Associazioni ambientaliste.
Con il presente disegno di legge si intende pertanto ricomprendere nella Riserva naturale orientata delle Baragge l'area della "Baraggia di Verrone" nei Comuni di Verrone e di Salussola interessando quasi esclusivamente le aree occupate da ambiente baraggivo e da boschi ed estendere l'area protetta sul terrazzo fluvioglaciale di Candelo verso sud nei Comuni di Benna, Massazza, Mottalciata, Villanova Biellese e nel territorio dello stesso Comune di Candelo.
Tali ampliamenti illustrati nelle planimetria allegata garantiscono l'attivazione degli strumenti di conservazione e di valorizzazione attuabili nell'ambito della politica regionale delle Aree naturali protette.
In particolare ci si pone l'obiettivo di studiare, valutare e porre in atto strategie e azioni per garantire la conservazione dell'ambiente baraggivo, un ambiente seminaturale che necessita di una gestione attiva che riproponga, rivaluti e organizzi l'utilizzo delle tecniche agricole e pastorali.
L'ambiente della brughiera offre inoltre occasioni di notevole interesse dal punto di vista didattico, scientifico, ricreativo e culturale per la complessa ed articolata storia che e' legata alla sua formazione e per la sua collocazione geografica.
In tale contesto ci si propone la promozione delle attivita' economiche tradizionali legate all'utilizzo ecosostenibile delle risorse, il recupero dei valori storici e paesaggistici, patrimonio dell'intera comunita'.
Il raggingimento dei citati obiettivi puo' trovare peraltro un percorso agevole, sia per quanto riguarda l'area della Baraggia di Verrone, sia per quanto riguarda l'area della Baraggia di Candelo, in quanto gran parte di questi territori sono o di proprieta' Comunale (Verrone), o di proprieta' del Demanio militare (Baraggione); l'accorpamento della gestione nell'ambito dell'Ente di gestione della Riserva naturale speciale della Bessa, della Riserva naturale orientata delle Baragge e dell'Area attrezzata Brich di Zumaglia e Mont Preve', consentira' inoltre di avvalersi di una struttura professionalizzata ed esperta e che ha gia' operato validamente nell'ambito delle realta' fino ad ora gestite. L'integrazione consentira' anzi di migliorare l'operativita' dell'Ente consentendogli di acquisire una dimensione piu' ampia in cui ottimizzare in particolare le iniziative culturali e ricreative tese a costituire una rete di itinerari e di occasioni di turismo di qualita'; l'area della Baraggia di Verrone e l'altopiano di Candelo sono sotto questo profilo particolarmente favoriti per le caratteristiche morfologiche, la presenza di un'ottima rete di percorsi, la facile accessibilita' alle grandi vie di comunicazione.
La presenza di una vasta area di demanio militare adibita a poligono permanente per attivita' addestrative comporta comunque la necessita' di definire un rapporto convenzionale tra l'Ente di gestione della Riserva e l'Amministrazione della Difesa al fine di disciplinare, compatibilmente con i programmi e le attivita' addestrative, le possibilita' e le modalita' di intervento da parte dell'Ente per interventi di ripristino ambientale, per lo svolgimento di attivita' di ricerca e di studio, di visite guidate, della sorveglianza. Tale Convenzione dovra' essere elaborata e valutata nell'ambito del Comitato Misto Paritetico previsto dall'articolo 3 della Legge 24 dicembre 1976, n. 898 "Nuova regolamentazione delle servitu' militari", modificata ed integrata dalla Legge 2 maggio 1990, n. 104. Analoghi rapporti convenzionali sono stati predisposti ed approvati per le aree militari presenti nel Parco Fluviale del Po in Comune di Torino - Galoppatoio Militare di Sassi (Convenzione Rep. 5841 del 15 maggio 2001) e nella Riserva naturale orientata della Vauda - Poligono esperienze armamenti di artiglieria di Cirie' (Convenzione Rep. 5842 del 15 maggio 2001).
Il disegno di legge non prevede modifiche nella composizione dell'Ente di gestione dell'Area protetta definita dall'articolo 4 della Legge regionale istitutiva 14 gennaio 1992, n. 3 modificato con l'articolo 10 della legge regionale 13 aprile 1995, n. 61; e' pertanto confermato per la Riserva naturale orientata delle Baragge il numero di cinque membri che devono essere nominati d'Intesa tra i Sindaci dei Comuni territorialmente interessati.
A seguito della approvazione della presente Legge i Sindaci dei Comuni interessati dovranno provvedere a rinnovare i 5 rappresentanti in seno al Consiglio Direttivo; fino alla loro nomina ed all'insediamento del nuovo Consiglio Direttivo, le funzioni gestionali sono esercitate dal Consiglio in carica.
La dotazione organica attuale dell'Ente, prevista in 11 unita' di cui 7 coperte, e' sufficiente a garantire una efficace gestione del Sistema implementato con l'area della Baraggia di Verrone e con l'ampliamento della Baraggia di Candelo (Baraggione).
Sotto il profilo degli interventi e' prevedibile l'elaborazione e lo sviluppo di un programma di incentivazione degli interventi in campo forestale che prevedano l'eliminazione progressiva della robinia, la conversione del ceduo in fustaia mista disetanea, la conservazione della brughiera e la sua ricostituzione in aree non boscate, radure, ecc.
E' importante inoltre la realizzazione di nuove aree umide, anche di ridotte dimensioni, per favorire la conservazione e la espansione di specie floristiche e/o faunistiche minacciate e legate a tali ambienti.
La conversione dei boschi esistenti in fustaie miste disetanee e quindi il miglioramento del valore naturalistico e forestale di tali superfici potrebbe rendere disponibili discrete qualita' di legno da ardere per le proprieta' coinvolte.
C on il presente disegno di legge si e' colta inoltre l'occasione per adeguare complessivamente la legge regionale istitutiva della Riserva naturale orientata, emanata nel 1992, alle disposizioni di carattere generale approvate successivamente e che hanno modificato il quadro di riferimento politico ed amministrativo.
Sono stati pertanto corretti ed aggiornati i riferimenti legislativi riportati nei vari articoli della legge regionale 3/92; e' stata cambiata la denominazione dell'articolo 6 relativo alle norme di salvaguardia ed adeguati ed integrati i suoi contenuti alle disposizioni piu' recenti in materia di gestione della fauna, della flora e di tutela e di conservazione dei beni culturali ed ambientali; e' stato adeguato di conseguenza l'articolo 7 in materia di sanzioni; e' stato adeguato l'articolo 11 in materia di disposizioni finanziarie.
L'adeguamento della legge regionale 3/92 ha comportato inoltre l'abrogazione di suoi alcuni articoli:
- l'articolo 10 in quanto le risorse per la "tabellazione" sono previste nell'ambito degli stanziamenti generali per il funzionamento dell'Ente;
- l'articolo 12 in quanto le disposizioni in merito alle "Entrate" sono state riportate nell'articolo 7 modificato.

E' stato inoltre previsto che l'Area protetta sia soggetta a Piano d'Area di cui all'articolo 23 della legge regionale 22 marzo 1990, n. 12, modificato dall'articolo 7 della legge regionale 21 luglio 1992, n. 36. Tale Piano e' predisposto dalla Conferenza degli Enti territorialmente interessati ed e' adottato dall'Ente di gestione che ne cura la pubblicazione e l'analisi delle osservazioni. Il Piano e' quindi trasmesso alla Regione Piemonte per l'approvazione. Fino alla sua approvazione gli interventi di modificazione dello stato dei luoghi, fatta salva ogni altra autorizzazione prevista per legge e ad esclusione degli interventi di cui alla lettera a), b) e c) del comma 2 dell'articolo 13 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 "Tutela e uso del suolo", sono autorizzati dalla Provincia territorialmente competente.

Relazione finanziaria ai sensi dell'art. 26, comma 2 della legge regionale 11 aprile 2001 n. 7

L'affidamento della gestione dell'ampliamento della Riserva naturale orientata delle Baragge nei territori dei Comuni di Verrone e di Salussola (Baraggia di Verrone) e nei territori dei Comuni di Benna, Massazza, Mottalciata, Villanova Biellese e Candelo (Baraggia di Candelo - Baraggione) all'Ente di gestione della Riserva naturale orientata delle Baragge, della Riserva speciale della Bessa e dell'Area attrezzata Bruch di Zumaglia e Mont Preve', consentira' di non avere oneri per l'assunzione di nuovo personale in quanto sara' impiegato quello disponibile presso l'Ente stesso le cui spese sono coperte con le risorse attualmente sul Capitolo 15315 del Bilancio Regionale.
Una riorganizzazione della struttura dell'Ente di gestione, non tanto in termini numerici ma soprattutto di funzioni, e' prevedibile a medio termine a seguito della conclusione del processo istitutivo delle aree segnalate nell'ambito del Progetto Bioitaly (Siti di Importanza Comunitaria e Sito di Importanza Regionale).
In considerazione dei tempi previsti per l'approvazione della legge non sono comunque previsti oneri di spesa con riferimento all'esercizio finanziario 2002, mentre la copertura per gli esercizi finanziari 2003 e 2004 sara' garantita con le risorse in conto corrente ed in conto capitale che saranno rese disponibili sui capitoli di competenza dei Settori Pianificazione e Gestione Aree protette con riferimento alle U.P.B. 21051 - 21052 - 21061 - 21062.
Il fabbisogno finanziario annuale stimato per lo sviluppo delle attivita' previste dal disegno di legge (avvio interventi forestali, realizzazione zone umide, mantenimento aree di brughiera, avvio sistemazione infrastrutture per la fruizione, attivita' di ricerca e di informazione, ecc.) e' stimato, sulla base di esperienze analoghe in aree protette con caratteristiche confrontabili ed in zone vicine, in 50.000,00 Euro all'anno in termini di spesa di investimento ed in 25.000,00 Euro all'anno in termini di spesa corrente.
La copertura finanziaria di tale fabbisogno per l'esercizio finanziario 2003 e' garantita mediante riduzione degli appositi capitoli facenti riferimento al fondo speciale di cui all'articolo 22 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 occorrente per far fronte ad oneri derivanti da provvedimenti legislativi che si perfezioneranno dopo l'approvazione del bilancio recanti spese in conto corrente ed in conto capitale. Tali capitoli sono ridotti per 25.000,00 Euro per quanto riguarda la quota corrente (U.P.B. 09011) e per 50.000 per quanto riguarda la quota di spese di investimento (U.P.B. 09012).
Conseguentemente si prevede l'integrazione alla legge regionale 30 aprile 2002 n. 13 degli elenchi dei provvedimenti legislativi in corso recanti spese di parte corrente e spese di investimento ove viene in entrambi aggiunta la voce "d.d.l. Modifiche della legge regionale 14 gennaio 1992, n. 3 - Istituzione della Riserva naturale orientata delle Baragge".
Per gli esercizi finanziari successivi al 2003 si fara' invece luogo con la legge finanziaria di cui all'art. 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7.