Consiglio regionale
del Piemonte




Relazione alla Proposta di legge regionale n. 315.

Modifica alla legge regionale 4 settembre 1996, n. 70 'Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio '



Gia' il Referendum regionale del 1988, evitato in extremis dall'emanazione di una nuova legge , proponeva il divieto di caccia la domenica.
Cittadini singoli o organizzati in associazione non hanno mai smesso di chiedere l'esclusione della domenica come giornata di caccia per motivi di sicurezza.
Un'ultima richiesta in ordine di tempo e' stata fatta da circa 10.000 cittadini del Piemonte attraverso una specifica petizione.
Sono infatti sempre numerosi gli incidenti che vedono coinvolti, loro malgrado, cittadini che scelgono di trascorrere il loro tempo libero in campagna e nei boschi, come testimoniano le frequenti notizie riportate dalla stampa.
La maggioranza dei cittadini non va a caccia, al contrario, i dati statistici rilevano la progressiva diminuzione del numero di cacciatori presenti sul territorio in particolare nella nostra Regione. La vocazione all'utilizzo pacifico dell'ambiente, in autunno ed inverno, viene fortemente e pericolosamente condizionata da una minoranza di cittadini armati (lo 0.8% sul totale della popolazione piemontese) che percorre la campagna per esercitare la caccia.
L'esclusione della domenica tra le tre giornate settimanali in cui si puo' cacciare e' una misura che, oltre ad essere opportuna e necessaria per prevenire incidenti, restituisce il diritto a cittadini non cacciatori (il 99,2% della popolazione), singoli o famiglie, di usufruire del nostro patrimonio naturale per escursioni, passeggiate, raccolta di funghi e vendemmia.
Le attivita' di pacifico utilizzo del verde pubblico, dovrebbero pertanto essere favorite e tutelate dalle forze politiche, proprio in risposta al crescente interesse e bisogno di natura che emerge da piu' parti e che il successo della petizione in questo senso testimonia.