Consiglio regionale
del Piemonte




Relazione alla Proposta di legge regionale n. 195.

Collaborazione della Regione Piemonte con l'Istituto internazionale delle Nazioni Unite per la ricerca in materia di criminalita' e giustizia (~UNICRI~) e suo sostegno per la ricerca e la prevenzione della criminalita'



la realizzazione del mandato previsto dall'art. 4 dello Statuto, ovvero il compito regionale di "indirizzare e guidare lo sviluppo economico e sociale del Piemonte verso obiettivi di progresso civile e democratico", si arricchisce di nuovi significati di fronte all'evolversi della situazione sociale, culturale ed economica
L'ormai trentennale intervallo che ci separa dal tempo della formulazione dello Statuto piemontese e quello, ancora piu' lungo, della definizione costituzionale delle competenze regionali ha visto modificarsi profondamente i caratteri del tessuto sociale e della struttura economica della nostra regione. Nuovi problemi emergono, anche come evoluzione recente di fenomeni preesistenti o condizionati da processi di globalizzazione e dai nuovi caratteri delle correnti migratorie.
L'evidente interconnessione dei fenomeni sociali ed economici, ben descritta in tanta letteratura specialistica, rafforzano l'esigenza di un nuovo ruolo di governo a livello regionale capace - attraverso un'efficace azione di programmazione, coordinamento ed orientamento dello sviluppo - di intervenire sui processi di coesione sociale per accrescerne il grado e la qualita'.
La problematica della sicurezza e' dunque divenuta centrale, in particolare sul versante della prevenzione. E' un fatto evidente che i problemi della sicurezza esercitano la loro influenza su molteplici aspetti della vita sociale ed economica. A questi fenomeni complessi la Regione puo' e deve offrire la sua attenzione istituzionale, non tanto nel momento della loro repressione, che attiene ad altri soggetti, bensi' nell'opera di prevenzione, che e' possibile promuovere e coordinare, anche mettendo in luce e diffondendo strumenti conoscitivi piu' avanzati, in un efficace contesto di coordinamento - laddove richiesto - con altre competenze.
Cogliendo l'opportunita' rappresentata dalla presenza a Torino dell' U.N.I.C.R.I. (United Nations Interregional Crime & Justice Research Institute), la presente proposta di legge ha lo scopo di concorrere ad accrescere il ruolo della Regione in materia di sicurezza, con l'intento di dotarsi a tal fine di strumenti piu' adeguati. Si potra' cosi' fruire del supporto di un Istituto delle Nazioni Unite, dotato di un rilevante patrimonio di conoscenze e di capacita' operativa avanzata, e che dispone di un profilo di "expertise", nel campo della prevenzione del crimine, unico nel panorama delle Nazioni Unite.
L' U.N.I.C.R.I. e' infatti un istituto internazionale di ricerca e cooperazione tecnica che opera in cooperazione con il Centro per la prevenzione del crimine internazionale, organismo delle Nazioni Unite che deriva il suo mandato dalla Commissione per la prevenzione del crimine e la giustizia penale, a sua volta emanazione del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite, e con altre primarie istituzioni, incaricate - attraverso la promozione della cooperazione internazionale e sotto l'egida, la responsabilita' ed il controllo dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite - di promuovere l'attuazione del Programma delle N.U. sulla prevenzione del crimine.
L'istituto e' nato nel 1968, con l'obiettivo di rafforzare l'azione delle Nazioni Unite nella prevenzione e nel controllo della criminalita' adulta e della devianza giovanile. Fin dalla sua fondazione, l'Istituto ha goduto del forte sostegno politico, organizzativo e finanziario dello Stato italiano.
Col tempo, sia in conseguenza dell'adesione alle Nazioni Unite di nuovi Stati, allora definiti "del Terzo o Quarto Mondo", sia per le sollecitazioni provenienti da vari Paesi donatori, il campo d'azione dell' UNICRI e' andato progressivamente differenziandosi in termini di qualita' e quantita', allo scopo di meglio adempiere ai compiti previsti nell'articolo 2 del suo Statuto, mediante ricerca, formazione, attivita' sul campo e assistenza a diversi governi, raccolta, scambio e diffusione di informazioni, formulazione e rafforzamento di politiche efficaci nel campo della prevenzione e del controllo del crimine e della devianza giovanile, con particolare riguardo alla cooperazione regionale ed internazionale.
L'Istituto e' finanziato da contributi volontari, che possono essere elargiti da governi, organismi internazionali e istituzioni pubbliche o private. L'Istituto riceve altresi' finanziamenti "in natura", quali assegnazione di personale, partecipazione di esperti ai progetti e forniture logistiche.
L' UNICRI e' governato da un Consiglio d'Amministrazione, che opera sotto la supervisione della Commissione per la prevenzione del crimine e la giustizia penale. Tale Consiglio e' composto da undici membri, di cui sette eletti dalla menzionata Commissione, su indicazione del Segretario Generale delle N.U. , secondo criteri di equa rappresentativita' geografica, tra eminenti personalita' dotate di adeguata qualificazione ed esperienza. La decisione della Commissione e' poi sottoposta all'approvazione del Consiglio economico e sociale delle N.U. Il Consiglio d'Amministrazione e' quindi completato da quattro membri d'ufficio, vale a dire: un rappresentante del Segretario Generale delle N.U. , un rappresentante dell' UNDP ; un rappresentante del Paese ospite (l'Italia) e il Direttore dell'Istituto.
Nella scorsa primavera, l' U.N.I.C.R.I. ha trasferito la propria sede centrale da Roma a Torino, insediandosi all'interno del Centro internazionale di formazione dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, nel campus di Viale Maestri del Lavoro 10. Con la legge n. 17 del 20 gennaio 1997, lo Stato italiano ha infatti confermato il suo sostegno organizzativo e finanziario al trasferimento, riconfermando, contestualmente, gli impegni originariamente stabiliti nell'accordo di sede del 16 gennaio 1968, tra le Nazioni Unite ed il Governo italiano. Va ricordato che il Consiglio comunale della Citta' di Torino ha partecipato all'azione di sostegno dell'Istituto, in modo coordinato con gli interventi statali (messa a disposizione gratuita del padiglione "D" del centro BIT e cofinanziamento delle spese di ristrutturazione del medesimo padiglione).
In questo quadro, al riconoscimento del valore dell'Istituto - argomento che di per se' dovrebbe essere sufficiente a motivare l'attenzione della Regione - va aggiunto che la presenza in Piemonte di un'ulteriore istituzione delle Nazioni Unite, con una forte proiezione internazionale, qual'e' l' U.N.I.C.R.I. , rappresenta un'opportunita' che non va valutata solo per l'innegabile prestigio che essa apporta alla nostra Regione. Tutti concordano sul fatto che un'estesa e qualificata rete di centri di eccellenza in campo tecnologico, sociale e culturale ha un peso rilevante per lo sviluppo socio-economico di un territorio.
Questo e' lo spirito alla base del costante sostegno politico che lo Stato italiano ha assicurato all'Istituto, offrendosi, gia' nel ormai lontano 1968, di ospitarne la sede e che ha ribadito, in tempi piu' recenti, sostenendone finanziariamente il trasferimento a Torino. Questo e' lo spirito che ha, del pari, ispirato la decisione del Consiglio comunale di Torino a cogliere l'occasione per rafforzare la candidatura cittadina ad un ruolo europeo ed internazionale piu' marcato ed evidente. Analoga sensibilita' e' ora attesa anche da parte della Regione Piemonte. Essa - che per sua stessa vocazione istituzionale e' chiamata a promuovere ogni azione volta alla valorizzazione e all'accrescimento delle risorse presenti sul proprio territorio - non puo' non essere attenta alle esigenze di tutela e crescita del ruolo dell' U.N.I.C.R.I. sul territorio piemontese.
D'altro canto, le stesse competenze regionali, che comprendono la messa in opera di politiche regionali in campo assistenziale, richiedono una profonda conoscenza delle dinamiche sociali in atto sul territorio, tra cui sicuramente la prevenzione del crimine e della devianza giovanile. La stessa crescente sensibilita' istituzionale della Regione nei confronti dei problemi legati alla sicurezza, di cui sono esempio, tra gli altri, le iniziative assunte dal Consiglio regionale contro il fenomeno dell'usura, suggerisce un rafforzamento ed una differenziazione degli strumenti di conoscenza dei fenomeni in questione. In questo quadro, l' U.N.I.C.R.I. puo' validamente costituire uno dei punti di articolazione di una rete di riferimenti, tra prevenzione e contrasto ai fenomeni criminali e di devianza, che crei i presupposti conoscitivi ed organizzativi per l'attuazione di efficaci politiche regionali nel campo della sicurezza, che tenga conto anche delle esperienze in atto sul piano europeo ed internazionale.
Il rafforzamento della presenza dell' U.N.I.C.R.I. a Torino, accanto al Centro Internazionale di Formazione dell' O.I.T. , in un campus che, per la disponibilita' di infrastrutture gia' esistenti, senza altri grandi investimenti, puo' costituire il nucleo originario per l'insediamento di ulteriori analoghe presenze (soccorre qui l'esempio di altre realta' urbane, in specie quello di Bonn, citta' che, una volta perduto il ruolo di capitale federale e disponendo di una importante infrastruttura funzionale ed istituzionale sottoutilizzata, ha avviato una fruttuosa politica di "attrazione" nei riguardi di enti ed istituti nazionali ed internazionali). E' superfluo sottolineare i benefici indotti che possano derivare al territorio da simili sviluppi, anche in tema di occupazione, sia di quella ad elevata qualificazione professionale, sia di quella legata all'attivazione o al potenziamento dei servizi logistici, tenendo anche conto che dalle iniziative dell'Istituto puo' derivare un'attivita' congressuale di forte interesse sotto diversi profili.