Consiglio regionale
del Piemonte




Relazione al Disegno di legge regionale n. 162.

Collaborazione tra la Regione Piemonte e il Centro Internazionale di Formazione di Torino dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro



La Regione Piemonte e' da anni attiva in campo internazionale. La nostra azione si colloca in un contesto caratterizzato da fenomeni quali:
- la globalizzazione sociale, culturale ed economica che e' uno dei tratti caratteristici dell'epoca contemporanea e che comporta necessariamente un'apertura a problemi di dimensioni non meramente locali ma le cui conseguenze si avvertono sempre di piu' proprio a livello locale (es. problemi di carattere sociale e di ordine pubblico legati all'intensificarsi dei flussi migratori verso l'Italia);
- la crescita delle responsabilita' dei Paesi a maggiore livello di industrializzazione (e quindi anche dell'Italia), in ordine allo sviluppo dei Paesi piu' deboli dal punto di vista economico e della qualita' della vita;
- la tendenza, da parte del Governo italiano, ad un maggiore decentramento delle competenze in questo settore;
- una crescente richiesta di appoggio istituzionale e di rappresentanza politica da parte di imprenditori piemontesi, enti e associazioni piemontesi che sono impegnati in contatti con realta' estere e che richiedono un sostegno non garantibile esclusivamente dalle strutture governative.
Di fronte a questo scenario la Regione ha definito una strategia globale di approccio alle politiche estere basata sulle seguenti linee di intervento:
- assicurare, anche attraverso accordi di collaborazione, un appoggio istituzionale e una rappresentanza politica ad imprenditori, enti ed associazioni piemontesi che sono impegnati in contatti con realta' estere e che richiedono un sostegno non garantibile esclusivamente dalle strutture governative;
- raccordare azioni e iniziative di soggetti piemontesi diversi, rafforzandole reciprocamente ed amplificandone gli effetti;
- stabilire rapporti con altre realta' regionali per promuovere ed attuare progetti di comune interesse;
- trasferire idee ed esperienze ad istituzioni locali estere per favorire processi di decentramento amministrativo e di liberalizzazione economica, nonche' per contribuire alla risoluzione di problemi sociali specifici (che spesso sono alla base di fenomeni migratori verso la nostra area);
- favorire l'accesso della Regione Piemonte a fonti di finanziamento legate ad organismi sovranazionali (Unione Europea, ONU );
- favorire flussi di investimento privati da Paesi esteri verso il Piemonte.
ridurre le tensioni sociali connesse al fenomeno dell'immigrazione in Piemonte di cittadini extracomunitari e trasformare tale fenomeno in una opportunita' di crescita per il Piemonte;
- sostenere le piccole e medie imprese nel loro processo di internazionalizzazione;
- sviluppare i flussi turistici verso il Piemonte;
- valorizzare la ricchezza rappresentata dalla presenza in molti Paesi del mondo di comunita' di cittadini piemontesi e di loro discendenti che hanno mantenuto vivi i rapporti con la terra di origine e che riconoscono nella provenienza piemontese un elemento essenziale del proprio patrimonio culturale.
La strategia globale di approccio alle politiche estere definita dalla Regione implica anche l'individuazione di aree di intervento prioritarie, sulle quali si intende essere presenti come "sistema", attraverso l'azione coordinata di piu' soggetti. Cio' peraltro non esclude lo sviluppo di politiche settoriali da parte di specifiche strutture dell'Amministrazione regionale.
In sostanza verranno attivate relazioni con i diversi Paesi o con le diverse realta' locali estere caratterizzate da un differente grado di intensita', in funzione sia della quantita' di azioni da intraprendere sia dell'interesse politico che le aree stesse rivestono per la Regione.
All'interno di questa strategia la collaborazione della Regione con l' OIL e' considerata essenziale. Per promuovere la partecipazione delle diverse componenti della societa' piemontese e' infatti necessario ottenere che tali componenti diano messe in grado di operare all'estero, ottimizzando i propri sforzi. Cio' e' possibile proprio acquisendo il contributo di competenza del CIF , forte di una ricca tradizione di attivita' di formazione in campo internazionale.
Per questa ragione intendiamo favorire in ogni modo il radicamento sul territorio regionale del Centro Internazionale di Formazione ( CIF ) dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro ( OIL ) e vogliamo rafforzarne il ruolo quale agente di sviluppo economico, sociale e culturale della comunita' piemontese.
La Regione ha la ferma volonta' di avvalersi delle competenze del CIF sia per far crescere la cultura di internazionalizzazione dei vari soggetti pubblici e privati piemontesi, sia per rafforzare e sostenere le attivita' di cooperazione e di scambio internazionale con Paesi terzi della Regione e di altri soggetti. Oltre a valorizzare la risorsa rappresentata dal CIF , la Regione intende pero' - parallelamente - adoperarsi perche' il CIF possa utilizzare nell'esercizio delle proprie funzioni tutte le competenze presenti sul territorio regionale.
Gli ambiti in cui non solo e' auspicabile ma e' concretamente possibile una collaborazione fra CIF e Regione sono molteplici e comprendono:
a) la formazione di funzionari e di amministratori regionali e delle autonomie locali;
b) la formazione di operatori di associazioni, di enti strumentali, del personale dell'universita' ecc.;
c) l'avvio di relazioni tra il personale in formazione presso il CIF , la Regione e gli Enti e le istituzioni interessate;
d) il coordinamento degli interventi regionali e delle iniziative del CIF ;
e) l'inserimento di interventi e di progetti del CIF nel quadro di programmi di cooperazione della Regione con specifici Paesi o gruppi di Paesi;
f) la promozione, il sostegno e l'accompagnamento di iniziative di soggetti Piemontesi che operano nell'ambito dei programmi di cooperazione internazionale predisposti dalla Regione;
g) la partecipazione di soggetti piemontesi alle attivita' istituzionali del CIF .
Se il CIF , fino a questo momento, ha potuto contare su una legge regionale che ne finanziava solo alcune attivita' (in particolare lo Staff College) e solo su base triennale, con questa nuova iniziativa potra' contare su un inserimento stabile nei programmi regionali senza piu' limiti di tempo.