Consiglio regionale
del Piemonte




Relazione alla Proposta di legge regionale n. 127.

Proposta di legge al Parlamento: "Modifica della Costituzione" "Ordinamento Federale dello Stato"



Con la promulgazione della Legge Costituzionale 1/99 "Disposizioni concernenti l'elezione diretta del Presidente della Giunta regionale e l'autonomia statutaria delle Regioni" si e' fortemente accentuata la necessita' non piu' dilazionabile di un ripensamento della forma di Stato, in senso federale
L'articolazione federale Stato, un nuovo protagonismo del sistema delle autonomie istituzionali e funzionali, una radicale riforma della Pubblica amministrazione, rappresentano oggi le condizioni indispensabili per rinsaldare il patto tra i cittadini e la "cosa pubblica".
Il pieno e consapevole protagonismo delle comunita' primarie, l'esaltazione delle peculiarita' e delle opportunita' dei territori e delle loro storie economiche e civili costituiscono le energie elementari con le quali definire gli statuti delle autonomie nel quadro della nuova Repubblica federale entro un contesto di diritti e garanzie generali garantite dallo Stato.
Il dibattito intorno alla necessita' di una riforma in senso federale dello Stato e' ormai piu' che ventennale. Le proposte di modifica hanno visto impegnato ripetutamente il Parlamento e i Consigli regionale. Il progetto predisposto della "Bicamerale" che rappresentava il tentativo piu' organico di revisione della Carta costituzione naufrago' sull'incapacita' del Parlamento di dare corso ad una nuova fase costituente.
Con l'elezione diretta dei Presidenti delle Giunte regionali e l'autonomia statutaria delle Regioni la necessita' di una riforma della forma di Stato ha riassunto la nuova posizione di centralita' dell'agenda politica e istituzionale.
Il Parlamento sara' chiamato nella ripresa autunnale ad una nuova prova sul cosiddetto "pacchetto Amato".
Spetta quindi anche ai Consigli regionali, investiti della nuova responsabilita' statutaria, concorrere a costruire un percorso ed una proposta che possa sfociare in un'ipotesi praticabile di riforma.
La volonta' di concorrere alla determinazione di una piattaforma della riforma non puo' essere abbandonata in questo momento. Si tratta oggi di sviluppare un'iniziativa che possa essere di stimolo all'iniziativa parlamentare.
Per questo sottoponiamo al Consiglio regionale una proposta di riforma dal titolo V della Costituzione basata sui principi del federalismo e della sussidiarieta'.
I punti salienti del progetto si basano sulla tutela e valorizzazione delle autonomie locali - Comuni e Province - con l'attribuzione delle funzioni amministrative. Lo spostamento dell'attivita' legislativa sui Consigli regionali attraverso l'inversione dell'articolo 117, che lascia allo Stato la legislazione esclusiva solo nelle materie chiaramente specificate, propone la legislazione concorrente per un limitato numero di materie, mentre tutto il resto diventa esclusiva competenza delle regioni.
Nella modifica dell'articolo 117 si introduce la "piccola sovranita' regionale" le regioni diventano, in ambiti determinati, soggetti di diritto internazionale, hanno l'autonomia per stipulare accordi con le altre Regioni e costituire organi comuni, accordi internazionali con Stati o enti territoriali interni di altri stati, nei casi e con le forme disciplinate da legge dello Stato.
All'articolo 119 si definisce l'autonomia finanziaria di entrata e di spesa dei Comuni, delle Province e delle Regioni.
L'articolo 127 sancisce l'abolizione dei controllo preventivi di merito o di legittimita' su tutti gli atti.
Con l'articolo 131 si rendono possibili condizioni particolari di autonomia: il "federalismo a geometria variabile. Coscienti del diverso grado di sviluppo del nostro sistema regionale e delle autonomia e' fondamentale introdurre una norma che prevede per le Regioni la possibilita' di richiedere al Parlamento le potesta' legislative primarie o concorrenti anche su materie riservate allo Stato che possono essere concesse con legge dello Stato.