Consiglio regionale
del Piemonte




Relazione alla proposta di legge regionale n. 48.

Divieto di somministrare cibi contenenti Organismi Geneticamente Modificati in alcune situazioni a rischio



L'utilizzo dei prodotti geneticamente modificati solleva sempre piu' perplessita', anche negli stessi ambienti scientifici
In campo vegetale con le biotecnologie ci si propone di ottenere piu' produzione, piu' resistenza ai pesticidi, piu' conservabilita' dei prodotti alimentari. Oppure si modificano i vegetali per renderli resistenti a determinati prodotti chimici (es. erbicidi) e facilitarne l'utilizzo.
Sappiamo bene che le biotecnologie sono sempre esistite, da quando almeno l'uomo ha imparato a fare il pane, il vino e la birra. Le Nuove Biotecnologie pero' trasformano l'essenza stessa degli organismi animali e vegetali e mescolano insieme i geni, ottenendo creature chimeriche che in natura non esisterebbero.
Chi brevetta i nuovi organismi dice che essi sono sicuri, ma non risponde al principio di precauzione, ovvero afferma che i prodotti sono, secondo le prove effettuate sicuri, ma non puo' garantire che nessuna conseguenza negativa derivi dal loro impiego per altri vegetali, per l'ambiente, per l'uomo, per gli animali. Questo e' ammesso e accettato da tutti gli studiosi.
Le Nuove Biotecnologie si possono definire per buona parte inutili, pericolose, dannose e ingiuste.
Molte di esse sono inutili perche' rivolte a produrre cibi di cui non si sente il bisogno, come i pomodori che non marciscono, ma hanno un sapore diverso che li fa scartare dai consumatori, le melanzane senza semi, di cui si puo'' gia'' dire che avranno anch'esse un gusto diverso, le fragole che nascono al nord, le petunie nere o oppure l'albero di natale che si illumina da solo.
Sono insicure perche'' c'e' poca sperimentazione sulle loro conseguenze, come hanno dimostrato i primi e pochi studi, pubblicati sulle riviste scientifiche, effettuati sui topi e sulle larve delle farfalle monarca, oppure il mais Bt che avvelena la terra perche' rilascia cellule nel terreno, il topo clonato che diventa obeso ed e' malato di cancro, la pecora Dolly, la prima creatura clonata, che e' risultata essere nata vecchia. Recentemente sono apparsi su Internet importanti documenti, a firma di ricercatori americani, che richiedono una moratoria nell'applicazione pratica degli OGM perche' sempre piu' alto e' il dubbio sulla loro sicurezza.
Sono pericolose perche', come gia' si e' verificato, possono dare luogo ad allergie o a piu'' gravi intolleranze, dal momento che i consumatori possono assumere sostanze a cui sono sensibili senza saperlo. Si possono inoltre generare squilibri ambientali come conseguenza dell'introduzione di organismi nuovi di cui non si conoscono totalmente le ricadute negative.
Sono ingiuste perche' contribuiscono a peggiorare la disuguaglianza nei confronti del terzo mondo che sara' espropriato dei propri semi, che saranno dapprima studiati e copiati dalle multinazionali che in tal modo rivenderanno i geni ai paesi che li hanno mantenuti per migliaia di anni.
Ma sono ingiuste anche a livello locale in quanto deprimeranno i prezzi dei prodotti agricoli, in conseguenza dell'aumento della quantita', mentre la produzione richiedera' costi piu' alti, sia per l'acquisto dei semi trasformati sia per le spese di gestione relative: la forbice dei prezzi mettera' in crisi le piccole e medie aziende agricole che saranno costrette alla chiusura a favore di quelle piu' grandi.
Inoltre contribuiranno alla perdita della biodiversita' anche a livello locale perche'' gli agricoltori e gli allevatori si indirizzeranno verso i nuovi organismi, abbandonando quelli tradizionali che spariranno dall'ambiente.
In Italia, se i vantaggi derivati all'impiego delle biotecnologie possono essere stimati in un incremento di produttivita' del 6-7%, va pero' sottolineato come la specificita' del settore agroalimentare sia legata molto piu' che alla crescita quantitativa a quella qualitativa cioe' alla tutela e valorizzazione dei caratteri di tipicita', tradizione, e qualita' della nostra agricoltura.
A livello nazionale ed internazionale si chiede ormai da molti un moratoria per la diffusione dei prodotti biotech ma un primo e fondamentale risultato si potrebbe ottenere gia'' semplicemente vietando la somministrazione dei prodotti transgenici in quei punti dove i rischi legati alla salute umana sono piu' forti e preoccupanti, quali le mense dei soggetti deboli, bambini giovani ed anziani, ospedali, ecc.
Per questo e' necessario che la Regione, nello spirito della tutela della salute dei cittadini, come previsto dalla Costituzione nazionale e dallo statuto regionale prenda l'iniziativa di legiferare in tema di somministrazione di cibo nelle situazioni pubbliche.
A tale scopo si propone l'emanazione della legge che segue, la quale prevede nell'articolato il divieto di somministrare cibi contenenti organismi geneticamente modificati nei luoghi dove sono ospitati le fasce di popolazione piu' a rischio, quali i bambini, gli anziani e i malati.
Si chiede inoltre di dare corso a programmi di informazione e formazione sui temi dell'alimentazione che sono fondamentali per aumentare le conoscenze dei cittadini ed educarli non solo ai principi della corretta alimentazione ma anche a riconoscere le etichette per effettuare scelte consapevoli al momento dell'acquisto.
La legge non richiede impegno di spesa da parte dell'amministrazione regionale ma rappresenta un evidente impegno di tipo sociale e di prevenzione che rientra a pieno titolo negli obiettivi di un'amministrazione pubblica.