Consiglio regionale
del Piemonte




Relazione alla Proposta di legge regionale n. 47.

Regolamentazione del possesso della detenzione di cani da presa e da difesa e divieto di addestramenti pericolosi e dell'impiego di animali in lotte e competizioni



Il fenomeno dei combattimenti tra cani non tende a diminuire ed anche la nostra Regione e' purtroppo ben conosciuta tra coloro che si occupano di tale crimine
Parallelamente, ma a volte con inquietanti punti di incontro, si e' andata sempre piu' diffondendo, anche tra cittadini che nulla hanno a che fare con la malavita organizzata coinvolta nelle scommesse e nei combattimenti clandestini tra cani, l'abitudine a detenere cani appartenenti a razze potenzialmente aggressive.
Senza nessuna pretesa di una completa analisi sociologica e psicologica del fenomeno, si ritiene che questa abitudine sia verosimilmente da ricercarsi nel presunto "bisogno" di difesa personale e della proprieta', nel voler ostentare simboli di "potere e forza" - miti di una cultura sempre piu' diffusa-, nella moda di possedere razze fino a qualche anno fa sconosciute nel nostro Paese e forse anche in una "sfida" verso coloro che ritengono pericolose queste razze. Certo non mancano i cittadini che adottano cani di questo tipo semplicemente perche' e' una razza che piace e che in loro suscita simpatia.
Qualsiasi sia pero' il movente che fa scegliere razze di cani che sono state selezionate per potenziarne l'aggressivita', la forza e la resistenza, le conseguenze sovente sono le stesse: aggressioni ad altri cani, ad altri animali ed anche a persone.
Se il fatto di possedere un cane, a qualsiasi razza esso appartenga, implica sempre responsabilita', a maggior ragione la responsabilita' aumenta se la razza scelta e' potenzialmente pericolosa.
I casi di aggressione riportati, purtroppo con una certa frequenza, dalle cronache, sovente mettono in luce proprio l'incapacita' del detentore ad avere un buon rapporto con il proprio cane. Un buon rapporto che si deve costruire a partire dall'ubbidienza dell'animale, non da ottenersi con metodi coercitivi, bensi' facendo semplicemente leva sulle caratteristiche ataviche che lo portano ad obbedire al "capo branco", ovvero a chi sappia imporre con autorevolezza la propria volonta'.
La presente proposta di legge si propone pertanto di:
- stabilire maggiori controlli sulle razze potenzialmente aggressive e utilizzabili nei combattimenti prevedendo la raccolta di tutta una serie di dati : partendo dall'obbligo per il detentore di denuncia del possesso fino alla messa in rete dei dati a livello centrale regionale;
- accrescere la preparazione sulla gestione dei cani di queste razze da parte dei loro detentori e potenziali detentori;
- proibire i metodi d'addestramento che esaltino le doti aggressive degli animali;
- inasprire le sanzioni per tutti coloro che fossero coinvolti, a diverso titolo, nei combattimenti tra cani;
- stabilire quali sono le razze canine che richiedono queste particolari attenzioni.
Queste finalita' sono conseguite mediante:
- istituzione dell'obbligo di denuncia di possesso da parte dei detentori;
- istituzione di corsi per il rilascio di attestati d'idoneita' per la detenzione di questi cani;
- di un registro regionale presso il Servizio Veterinario centrale per l'iscrizione dei cani appartenenti alle razze oggetto della presente legge;
- divieto di addestramenti che enfatizzano le doti aggressive dei cani;
- istituzione dell'obbligo di assicurazione per i detentori;
- inasprimento delle sanzioni per chiunque organizzi, assista a qualsiasi titolo a competizioni cruente fra cani;
- individuazione delle razze canine potenzialmente pericolose.