Consiglio regionale
del Piemonte




Relazione alla Proposta di legge regionale n. 12.

Formazione alla democrazia e alla legalita'. Provvedimenti a favore delle scuole e delle Universita' piemontesi per contribuire allo sviluppo di una coscienza civile e democratica nella lotta contro la criminalita' mafiosa



Oggi il diritto alla sicurezza - intesa in tutte le sue varie accezioni - ha assunto maggiore rilievo e importanza
Il diffuso bisogno di sicurezza impone alle istituzioni di impegnarsi per garantire alla sicurezza di tutti i cittadini: e' questo un fattore essenziale per ogni comunita' civile.
Assumendosi questa responsabilita', le istituzioni devono contribuire a produrre una nuova cultura - politica e amministrativa - della sicurezza: questo deve valere per i fenomeni di microcriminalita', e per quelli - ben piu' rilevanti - della criminalita' organizzata e mafiosa in tutte le sue varie forme e manifestazioni.
La sicurezza dunque - insieme al lavoro - e' una delle principali "domande" che provengono dalla societa' civile a cui gli organi dello Stato sono chiamati a dare risposte. Se vi e' invece, indifferenza o scarso impegno il rischio e' quello di avvelenare, in tutte le nostre citta', i normali rapporti di convivenza civile.
La risposta che compete, in primo luogo, alle istituzioni deve fondarsi sul rafforzamento della democrazia, sulla cultura della legalita', sulla promozione della solidarieta'. E' questa la strada per sconfiggere la paura e gli egoismi; ad emergenze cruciali come la mafia e la corruzione sarebbe illusorio pensare di contrapporre soltanto una risposta giudiziaria.
Per dare una risposta a questa "domanda" di sicurezza bisogna creare le condizioni per una migliore collaborazione fra le istituzioni decentrate e quelle nazionali che hanno, nel settore, specifiche competenze e responsabilita'. Tra queste c'e' anche la formazione dei cittadini e, in particolare, dei giovani.
L'azione repressiva, da sola, non riuscira' mai a sconfiggere la criminalita'. Neppure, le istituzioni regionali e locali o l'associazionismo, potranno perseguire, da soli, alcun risultato. La criminalita' non e' cosa separata dal resto della societa'; e' fortemente intrecciata con essa, cresce grazie alle inefficienze, alle convenienze, alle passivita', alle sottovalutazioni.
Per questo, accanto al lavoro delle forze di polizia e della magistratura, serve un'azione decisa delle istituzioni in collaborazione con il mondo della scuola e dell'associazionismo, e serve un impegno diretto, la crescita di responsabilita' nei cittadini.
Tutto cio' rappresenta un passo indispensabile per rafforzare la formazione civile, l'efficacia degli interventi di sensibilizzazione e una maggiore efficienza e trasparenza della pubblica amministrazione per riuscire a far prevalere la cultura della legalita'.
Questo vuol dire porsi il problema della qualita' della vita delle nostre citta', del disagio giovanile, della dispersione scolastica, delle nuove poverta' e dell'emarginazione, del ruolo della scuola, dei valori che ci devono tenere insieme. Se le istituzioni non riescono a garantire i diritti fondamentali di una comune convivenza si aprono, alle organizzazioni criminali e mafiose, spazi di supplenza e d'intervento.
Altrettanto avviene se si attenua o scompare la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni.
La formazione alla legalita' diviene cosi' la prima barriera alla diffusione della criminalita', all'infiltrazione delle mafie, al prevalere del piu' forte sul piu' debole.
Regioni ed Enti locali devono sapere che il clima di convivenza civile, la pratica della solidarieta' e del senso civico sono beni preziosi, valori e ricchezze da tutelare, da assicurare. Non soltanto non sono incompatibili, ma sono, anzi, una componente essenziale della sicurezza delle nostre citta'.
E' necessario per ogni popolo avere a fondamento dei valori di riferimento comuni: la scuola deve sapere educare ai principi di liberta', responsabilita', solidarieta' e giustizia che sono propri della nostra Costituzione; valori forti e alternativi a quelli dell'illegalita', della violenza, della criminalita'. Valori che devono continuamente essere radicati nelle coscienze civili e morali.
Ai richiami della cultura dell'illegalita' - la ragione del piu' forte; la possibilita' di ottenere tutto con i soldi e con la forza - dobbiamo contrapporre la cultura dell'impegno, del lavoro, della solidarieta'; la cultura dei diritti e dei doveri.
Dobbiamo riuscire a suscitare la necessaria fiducia e attivare la piu' ampia collaborazione dell'opinione pubblica.
Le infiltrazioni e il radicamento delle organizzazioni criminali si sconfiggono solo con una pubblica amministrazione efficiente; con precise regole, con metodi di lavoro improntati alla massima trasparenza.
La lotta contro la criminalita' e' difficile e impegnativa. Non e' un caso che nel nostro paese assistiamo ad un fiorire d'iniziative spontanee contro il diffondersi della criminalita': c'e', specialmente da parte dei giovani, una domanda forte di legalita' e di sicurezza.
La criminalita' puo' essere sconfitta. La condizione e' quella di riuscire a svolgere, sempre piu' e meglio, un'attivita' di prevenzione, di immettere e irrobustire nella societa', anche attraverso la formazione dei giovani, anticorpi costitutivi da una cultura della legalita'; si tratta, in definitiva, di estendere l'efficacia delle politiche sociali non rinunciando all'impegno per contribuire nella societa' a realizzare le condizioni dell'equita' e della giustizia.
L'obiettivo e' quello di attivare: percorsi di educazione alla legalita', alla democrazia e alla solidarieta' nelle scuole; iniziative di formazione e aggiornamento per docenti, per amministratori e dipendenti pubblici.
Educare alla legalita' significa elaborare e diffondere un'autentica cultura dei valori civili.
Una cultura dei diritti di cittadinanza, della reciprocita' fra soggetti, della consapevolezza che condizioni quali dignita', liberta', solidarieta', sicurezza, non possono considerarsi come acquisite per sempre, ma vanno perseguite, volute e, una volta conquistate, protette.
Ai giovani le istituzioni si presentano con il volto della scuola.
E' necessario allora che la scuola offra loro l'immagine coerente di "luogo" dove i diritti e le liberta' di tutti, nel reciproco rispetto, trovano spazio di realizzazione, dove le aspettative dei ragazzi ed un equilibrato sviluppo culturale e civile non vengano frustrate.
La complessiva azione da promuovere deve articolarsi, nel rispetto del principio della continuita' didattica, in interventi di tipo verticale, che vanno dalla scuola materna alla scuola secondaria superiore, e di tipo orizzontale, che richiedono il coinvolgimento dei docenti, da realizzarsi attraverso un'azione finalizzata di programmazione educativa.
Occorrera' avvalersi anche del contributo di altre realta' istituzionali e sociali presenti sul territorio.
Tenere insieme legalita' e giustizia, solidarieta' e sicurezza, e' l'unico modo per guardare al futuro, per impegnarsi con speranza e con fiducia.
L'articolato della proposta di legge e' cosi' composto:
1. Finalita';
2. Metodologia;
3. Comitato permanente:
4. Soggetti beneficiari;
5. Concessione contributi;
6. Presentazione domande;
7. Approvazione piano annuale;
8. Obblighi dei beneficiari dei contributi regionali;
9. Progetti didattici;
10. Aggiornamento docenti;
11. Seminari di studio;
12. Convenzioni;
13. Patrocinio regionale;
14. Centro di documentazione;
15. Promozione e diffusione di materiali e sussidi;
16. Borse di studio per laureandi;
17. Disposizioni finanziarie.