Consiglio regionale
del Piemonte




Relazione al Disegno di legge regionale n. 479.

Bilancio di previsione 1999 e pluriennale 1999-2001



Il bilancio di previsione per l'anno 1999 risente del clima di incertezza che condiziona la quantificazione delle risorse che si presume di acquisire e cio' sia per il gettito dei tributi regionali che per le compartecipazioni al gettito di tributi erariali; nonostante cio' non e' previsto alcun inasprimento dei tributi di competenza regionale
Non bisogna dimenticare che perfino il gettito dell' IRAP sconta un margine non trascurabile di indeterminatezza e comunque non consente di ipotizzare quote in libera disponibilita' tant'e' che l'articolo 39 del decreto legislativo 446 del 1997 ha previsto un'addizionale IRPEF a favore delle Regioni per rendere meno difficoltosa la copertura della spesa sanitaria che dovrebbe gravare sul gettito IRAP nei limiti del 90%.
Altra circostanza che induce incertezza e' costituita dalle applicazioni dei "provvedimenti Bassanini" per i quali e' stata chiesta la sollecita soluzione del problema del finanziamento attraverso la determinazione dei reali fabbisogni, la quantificazione delle risorse da trasferire e la messa a punto delle modalita' di finanziamento.
A questo proposito le Regioni hanno proposto meccanismi di finanziamento che escludano i fondi a destinazione vincolata e si basino sulla compartecipazione al gettito dei principali tributi erariali.
Non potendo contare sull'aumento delle entrate, si e' operato sulla riduzione delle spese, soprattutto quelle destinate al pagamento degli oneri finanziari sui mutui.
Gia' nel corso del 1998 e' stata portata a compimento un'operazione di rinegoziazione di mutui per oltre 700 miliardi, su 1060 di debito residuo complessivo, che consente un risparmio di spesa per interessi di circa 50 miliardi; per il 1999 e' in programma il completamento dell'operazione di rinegoziazione inserendo anche i mutui non considerati nella prima operazione perche', allora, non ritenuta economicamente conveniente; convenienza resa possibile dall'ulteriore diminuzione dei tassi.
Il bilancio per il 1999 pero' va oltre, non prevede indebitamento per finanziare le spese di investimento ma ipotizza di effettuare a tal fine una devoluzione di quote di economie di fondi statali diversamente non utilizzabili nel corso dell'anno. In tal modo sara' possibile avviare gli investimenti senza dover prevedere ulteriori oneri finanziari sul bilancio regionale con conseguente riduzione delle gia' limitate disponibilita' destinabili alla spesa corrente.
Il contenimento dell'indebitamento e', per altro, previsto quale compito assegnato alle Regioni per rispettare il "patto di stabilita' interna".
Le principali entrate tributarie regionali sono meglio specificate nelle tabelle 1, 2, 3, 4 e 5 allegate e riepilogate nell'allegato 6.
La spesa corrente discrezionale e' pari ad oltre 262 miliardi (50 miliardi in piu' rispetto al 1998) ed e' stata collocata, per settori di intervento, come riepilogato nell'allegato 7.
Con riferimento all'allegato si precisa quanto segue:
- la prima colonna indica il totale del fabbisogno segnalato;
- la spesa "rigida" e' quella gia' definita e determinata in provvedimenti legislativi o amministrativi.
La spesa discrezionale di investimento, finanziata per il 1999 con una quota di economie di fondi statali, e' complessivamente pari a oltre 812 miliardi (730 miliardi nel 1998) ed e' stata ripartita, per settore, come specificato nell'allegato 8.
I tempi piu' lunghi richiesti dalla realizzazione degli investimenti, hanno suggerito di autorizzare, sin da ora, importi consistenti di spesa per investimenti anche per gli anni 2000 e 2001. Cio' dovrebbe consentire una migliore e piu' razionale programmazione degli investimenti anche in attuazione del programma regionale di sviluppo.
La spesa per investimenti, nel triennio, e' pari ad oltre 2100 miliardi e comprende anche i cofinanziamenti, gli accordi di programma ed il FIP (Fondo Investimenti Piemonte).
A proposito del FIP e' opportuno ricordare che una norma inserita nella legge di assestamento per l'anno 1998 ne consente il finanziamento anche con mezzi diversi dal gettito dei tributi regionali: la riduzione di risorse per spese correnti ne aveva, di fatto, reso impossibile l'applicazione ma, poiche' si ritiene valido il metodo di finanziamento introdotto dal FIP , con la norma su richiamata, e' stato superato l'ostacolo giuridico che non ne avrebbe consentito l'applicazione.
Una parte dei fondi per spese in conto capitale collocati sull'area del patrimonio, sara' destinata agli interventi per l'adeguamento alle norme di sicurezza degli immobili previste dalla 626.
Per quanto riguarda i fondi statali vincolati, sono stati inseriti nella proposta di bilancio, quelli noti e stimati sulla base di adeguata documentazione.
L'art.21 del collegato alla finanziaria per l'anno 1999 prevede che il federalismo fiscale "sara' disciplinato da apposita legge sulla base dei principi contenuti nel documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 1999-2001".
A tal proposito si ricorda che le Regioni hanno condiviso la scelta, contenuta nella proposta governativa, di sostituire i finanziamenti settoriali a destinazione vincolata, con il sistema della compartecipazione ai piu' importanti tributi erariali; hanno, pero', paventato il timore che il sistema di ripartizione del gettito a titolo di compartecipazione, in base alle "spese effettive", introduca un controllo diretto dello Stato sui meccanismi di erogazione della spesa regionale.