Consiglio regionale
del Piemonte




Dati di iter della legge

Disegno di legge regionale, n. 5418.

Norme di attuazione della legge 8 novembre 1991, n. 381 'disciplina delle cooperative sociali'.

Art. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25

Titolo I. - Finalita' della legge e istituzione dell'Albo regionale

Art. 1.
(Finalita')

1. La Regione Piemonte, in attuazione degli articoli 3, 4 e 45 della Costituzione, dell'articolo 4 dello Statuto e della legge 8 novembre 1991 n. 381, riconosce il ruolo delle cooperative sociali che operano, con carattere mutualistico, nell'interesse generale della comunita', per la promozione umana e l'integrazione sociale dei cittadini, attraverso la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi ovvero con lo svolgimento di attivita' diverse-agricole, industriali, commerciali o di servizi, finalizzate all'inserimento lavorativo ed all'autonomia economica di persone svantaggiate.
2. La presente legge disciplina i rapporti tra gli Enti Pubblici e le cooperative sociali e i loro consorzi nonche' definisce gli strumenti per la promozione, il sostegno e lo sviluppo della cooperazione sociale.

Art. 2.
(Albo regionale)

1. Ai fini di cui al precedente art. 1 e' istituito, presso l'Assessorato regionale all'Assistenza sociale, l'Albo regionale delle cooperative sociali.
2. L'Albo si articola nelle seguenti sezioni:
a) sezione A, nella quale sono iscritte le cooperative che gestiscono servizi socio-sanitari ed educativi;
b) sezione B, nella quale sono iscritte le cooperative che svolgono attivita' diverse-agricole, industriali, commerciali o di servizi-finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate;
c) sezione C, nella quale sono iscritti i consorzi di cui all'articolo 8 della legge n. 381/91.
3. L'iscrizione all'Albo e' condizione per la stipula delle convenzioni tra le cooperative e le Amministrazioni pubbliche, che operano in ambito regionale, nonche' per accedere ai benefici previsti dalla presente legge.
4. Non sono iscrivibili all'Albo regionale le cooperative ed i consorzi che abbiano, come esclusivo scopo statutario, lo svolgimento di attivita' di formazione professionale, di cui alla legge 21 dicembre 1978 n. 845, attuata con Legge regionale 25 febbraio 1980 n. 8 nonche' le societa' cooperative ed i loro consorzi, che organizzino attivita' di istruzione di qualsiasi ordine e grado.
5. L'Albo regionale e' pubblicato, nel corso del mese di gennaio di ogni anno, sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.

Art. 3.
(Iscrizione all'albo regionale)

1. I requisiti per l'iscrizione all'Albo, le modalita' di presentazione della domanda, la documentazione da allegare ed il procedimento di iscrizione sono stabiliti con provvedimento di Giunta regionale, sentite le competenti commissioni consiliari.
2. L'iscrizione all'Albo e' disposta con decreto del Presidente della Giunta regionale.
3. Il provvedimento di iscrizione e' notificato al richiedente, al Comune ove ha sede legale la cooperativa, all'USSL di competenza, alla Prefettura, all'Ufficio provinciale del lavoro e della massima occupazione, agli Enti previdenziali ed assistenziali ed e' pubblicato per estratto sul B.U.R. 4. Le cooperative iscritte all'Albo di cui all'art. 2, sono iscritte di diritto negli elenchi di cui al comma 6, articolo 29 della Legge regionale 23 gennaio 1984 n. 8.

Art. 4.
(Adempimenti successivi all'iscrizione)

1. Le cooperative sociali ed i consorzi iscritti all'Albo regionale di cui all'art. 2 della presente legge, comunicano alla Regione, entro 60 giorni dal verificarsi dell'evento:
a) la messa in liquidazione o lo scioglimento della societa';
b) le variazioni dello Statuto;
c) le variazioni della compagine sociale, che comportino l'alterazione dei rapporti tra soci volontari e soci ordinari, rispetto alle previsioni dell'articolo 2, comma 2 della legge n. 381/91 o, per i consorzi, il venir meno del requisito di cui all'articolo 8 della legge n. 381/91;
d) nel caso di cooperative iscritte alla sezione B, il venir meno del requisito, prescritto all'articolo 4, comma 2, della legge n. 381/91, concernente i lavoratori svantaggiati;
2. Entro il 31 luglio di ogni anno, le cooperative sociali ed i consorzi iscritti all'Albo trasmettono alla Regione:
a) la dichiarazione degli Enti previdenziali attestante la regolarita' dei versamenti relativa ai soci lavoratori ed ai lavoratori dipendenti;
b) copia del bilancio dell'esercizio finanziario precedente e relative relazioni, controfirmate dai Presidenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio sindacale;
c) una nota informativa relativa all'attivita' svolta ed alla composizione o eventuale variazione della base sociale.
3. Gli uffici preposti alla tenuta dell'Albo possono chiedere in qualunque momento informazioni e precisazioni aggiuntive.

Art. 5.
(Revoca dell'iscrizione all'Albo)

1. La cancellazione e' disposta con decreto del Presidente della Giunta Regionale:
a) quando siano venuti meno i requisiti per l'iscrizione;
b) in caso di inadempienza relativamente agli obblighi di cui al precedente art. 4 e qualora sia rimasta senza esito apposita diffida a provvedere nel termine di 30 giorni;
c) qualora la cooperativa o il consorzio siano stati sciolti o risultino inattivi da piu' di 24 mesi o a seguito delle risultanze delle ispezioni effettuate ai sensi del DLCPS 14 dicembre 1947, n. 1577 e successive modificazioni, o comunque non siano piu' in grado di continuare ad esercitare la loro attivita';
d) quando non sia stata effettuata, entro l'anno, per cause dipendenti dalla cooperativa, l'ispezione ordinaria di cui al comma 3 dell'articolo 3 della legge n. 381/91.
2. Si procede, altresi', alla cancellazione dall'Albo, qualora il numero delle persone svantaggiate scenda al di sotto del 30% dei lavoratori complessivamente occupati o il numero dei soci volontari, previsti all'art. 2 della legge n. 381/91 superi il 50% dei soci, a meno che la compagine sociale non venga riequilibrata entro sei mesi dal verificarsi dell'irregolarita'. Analoga procedura si segue per i consorzi nei quali si sia verificata la variazione della compagine sociale prescritta per legge.
3. Il provvedimento di cancellazione e' comunicato, a mezzo di raccomandata con avviso di ricevimento, alla cooperativa o consorzio nonche' agli altri Enti individuati al comma 3 dell'art. 3 della presente legge ed e' pubblicato per estratto sul Bollettino Ufficiale Regione Piemonte.
4. La cancellazione dall'Albo comporta l'obbligo di risoluzione delle convenzioni in atto, stipulate con Enti pubblici aventi sede nel territorio regionale, nonche' la sospensione dei benefici previsti dalla presente legge.

Titolo II. - Raccordo con le attivita' sociali, assistenziali, sanitarie, educative, di formazione professionale e con le politiche attive del lavoro

Art. 6.
(Raccordo con le attivita' sociali, assistenziali, sanitarie ed educative)

1. Nell'ambito degli atti di programmazione delle attivita' sociali assistenziali, sanitarie ed educative, la Regione prevede le modalita' di specifico apporto della cooperazione sociale e individua i settori di intervento nei quali le viene riconosciuto un ruolo particolare in forza delle caratteristiche di finalizzazione all'interesse pubblico, di imprenditorialita' e democrazia che la caratterizzano.

Art. 7.
(Raccordo con le attivita' di formazione professionale)

1. Nell'ambito degli atti di programmazione, in materia di formazione professionale, la Regione prevede strumenti volti a favorire:
a) la realizzazione di uno stretto raccordo tra le strutture formative del sistema regionale e le cooperative sociali, concernente la formazione di base, la riqualificazione e l'aggiornamento degli operatori anche con riferimento alle professionalita' impegnate nell'ambito delle attivita' di inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati;
b) lo sviluppo, attraverso le cooperative sociali, di specifiche iniziative formative volte all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate, privilegiando le attivita' finanziabili mediante ricorso al Fondo Sociale Europeo e ad altre provvidenze comunitarie;
c) autonome iniziative delle cooperative sociali finalizzate all'aggiornamento professionale del personale ed alla qualificazione manageriale degli amministratori, attraverso adeguati riconoscimenti e supporti, in particolare, alle attivita' formative svolte in forma associata fra le cooperative sociali medesime. Tali interventi si collocano nell'ambito delle iniziative di formazione continua, promosse dalla Regione e/o, in quanto compatibili, nei programmi nazionali e comunitari in materia.

Art. 8.
(Raccordo con le politiche attive del lavoro)

1. Nell'ambito delle normative vigenti, la Regione riconosce alle cooperative sociali un ruolo privilegiato nell'attuazione delle politiche attive del lavoro, in particolare, per l'inserimento e l'integrazione lavorativa delle persone svantaggiate e delle fasce deboli della popolazione.

Titolo III. - Convenzioni tra cooperative sociali, consorzi ed Enti pubblici

Art. 9.
(Convenzioni)

1. Per la disciplina dei rapporti fra gli Enti pubblici e le cooperative sociali, la Regione, entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge, adotta, con provvedimento di Giunta regionale, convenzioni-tipo, rispettivamente per:
a) la gestione di servizi socio-sanitari, socio-assistenziali e socio-educativi;
b) la fornitura di beni e servizi di cui all'articolo 5 della legge n. 381/91.
2.Con lo stesso provvedimento sono, altresi', stabiliti i criteri per la determinazione dei corrispettivi.
3. L'ambito di riferimento, per l'identificazione dei servizi sociali, e' definito in relazione alla normativa nazionale e regionale di settore.
4. Per gestione di servizi, di cui al commma 1, lettera a), e' da intendersi l'organizzazione complessiva e coordinata dei diversi fattori, materiali ed immateriali, con l'esclusione delle mere prestazioni di manodopera.
5. Al fine di garantire, attraverso la continuita', un adeguato livello qualitativo dei servizi ed un efficace processo di programmazione degli interventi, le convenzioni relative a servizi, caratterizzati da prestazioni ricorrenti, hanno durata pluriennale, con verifiche annuali.
6. Le convenzioni in atto alla data di entrata in vigore della presente legge devono essere uniformate agli schemi di convenzione- tipo, entro un anno dalla data della loro approvazione da parte della Giunta regionale.

Art. 10.
(Convenzionitipo con cooperative iscritte alla sezione A)

1. Le convenzioni-tipo, per la gestione di servizi da parte di cooperative iscritte alla sezione A dell'Albo prevedono:
a) l'attivita' convenzionale e le modalita' di svolgimento della stessa;
b) l'indicazione della durata della convenzione nonche' il regime delle proroghe;
c) il regime delle reciproche inadempienze, le modalita' e i tempi di disdetta e le fattispecie risolutive;
d) il numero degli addetti, con l'indicazione dei relativi requisiti di professionalita', e le caratteristiche professionali del responsabile tecnico dell'attivita';
e) l'eventuale partecipazione ad attivita' formative e relative modalita';
f) il ruolo dei volontari impiegati nel servizio, in relazione a quanto stabilito all'articolo 2 della legge n. 381/91;
g) l'indicazione delle norme contrattuali applicate alla generalita' dei lavoratori;
h) la determinazione dei corrispettivi e le modalita' di pagamento;
i) le modalita' di verifica e vigilanza con particolare riferimento alla qualita' delle prestazioni ed alla tutela degli utenti;
l) l'obbligo e le modalita' assicurative e previdenziali del personale;
m) le modalita' di raccordo con gli uffici competenti;
n) nel caso di gestione di attivita' a ciclo diurno e/o residenziale, le caratteristiche strutturali e funzionali dei presidi e la loro conformita' alla vigente normativa.

Art. 11.
(Criteri di aggiudicazione dei servizi sociali)

1. Considerata la natura specifica delle prestazioni oggetto delle convenzioni di cui al precedente art. 10, nelle gare per l'affido di servizi socio-assistenziali, socio-sanitari, socio-educativi, si procede all'aggiudicazione secondo il criterio dell'offerta economicamente piu' vantaggiosa, valutabile in base ad elementi diversi quali il prezzo, la qualita' del progetto, l'efficacia ai fini del raggiungimento degli obiettivi ed altri eventuali criteri individuati in relazione al particolare servizio da affidarsi. E', in ogni caso, da escludere l'aggiudicazione unicamente secondo il criterio del prezzo piu' basso.

Art. 12.
(Convenzioni con cooperative iscritte alla sezione B dell'Albo)

1. Per il perseguimento delle finalita' indicate all'art. 5 della legge n. 381/91, gli Enti pubblici prevedono la destinazione di una quota degli stanziamenti, per forniture di beni e servizi, per le convenzioni di cui al comma 1 del suddetto articolo.
2. Le convenzioni-tipo, relative alla fornitura di beni e servizi diversi da quelli socio-sanitari ed educativi, oltre a quanto previsto al precedente articolo, indicano il numero di persone svantaggiate impegnate nella fornitura ed il relativo monte ore di lavoro mensile.
3. Al fine di poter valutare che l'attivita' convenzionanda sia effettivamente finalizzata alla creazione di opportunita' di lavoro per le persone svantaggiate, i criteri per determinarne il numero sono stabiliti, sia in relazione all'entita' e la natura della fornitura, sia al grado di produttivita' e al fabbisogno formativo e di supporto. Per ogni persona svantaggiata e' adottato uno specifico progetto.
4. Oltre a quanto stabilito ai commi precedenti, per la scelta fra piu' offerte provenienti da cooperative sociali, fatti salvi i principi generali di economicita', efficienza ed efficacia dell'azione amministrativa, gli Enti pubblici appaltanti valutano secondo i seguenti criteri di priorita':
a) la continuita' del programma terapeutico e di inserimento sociale;
b) la creazione di maggiori e stabili opportunita' di lavoro per le persone svantaggiate;
c) il legame col terrritorio, sia delle persone svantaggiate, sia relativamente all'ambito di intervento della cooperativa.
5. Nel provvedimento con cui si approvano e stipulano le convenzioni di cui al presente articolo si da atto del rispetto dei criteri di priorita' indicati ai commi precedenti.
6. I consorzi, iscritti alla sezione C dell'Albo regionale, che abbiano stipulato una convenzione, ai sensi del presente articolo, affidano l'esecuzione della relativa fornitura, esclusivamente, a cooperative iscritte alla sezione B.

Titolo IV. - Interventi per la promozione, il sostegno, e lo sviluppo della cooperazione sociale

Art. 13.
(Contributi per la realizzazione di progetti di sviluppo)

1. La Regione puo' concedere contributi per la realizzazione di progetti di sviluppo ed attivita' alle cooperative iscritte alla sezione B dell'Albo.
2. Le cooperative, per essere ammesse al contributo, previsto al comma precedente, devono presentare un progetto di sviluppo biennale che indichi, tra l'altro:
a) gli obiettivi sociali, produttivi e occupazionali, che non possono essere inferiori all'inserimento a tempo pieno al lavoro, di almeno una persona svantaggiata, cosi' come definita all'art. 4 della legge 381/91;
b) le ipotesi di fattibilita' sulla base della reale situazione presente;
c) un piano finanziario che dimostri l'idoneita' all'attuazione del progetto proposto, assicurando stabilita' economica e la corretta rimunerazione del lavoro.
3. Per l'attuazione degli investimenti previsti dai progetti di sviluppo, la Regione puo' concedere un contributo in conto capitale pari all'80% della spesa riconosciuta ammissibile, in relazione alla realizzazione dei seguenti investimenti: impianti, macchinari, attrezzature ed automezzi. Detto contributo non puo' superare l'importo massimo di L. 50.000.000.

Art. 14.
(Fondo di garanzia)

1. Al fine di favorire l'accesso al credito a breve e medio termine da parte delle cooperative sociali e dei consorzi, la Giunta regionale e' autorizzata a stipulare con Finpiemonte s.p.a. una convenzione avente l'obiettivo di incrementare il fondo di garanzia.
2. Le modalita' e le condizioni di partecipazione della Regione sono quelle previste dalla deliberazione del Consiglio regionale n. 42- C.R. 12843 in data 13.11.1990.

Art. 15.
(Finanziamenti a tasso agevolato)

1. la Regione puo' concedere, alle cooperative sociali, un finanziamento a tasso agevolato, in misura non superiore al 60% della spesa riconosciuta ammissibile, da erogarsi annualmente in relazione alla realizzazione degli investimenti previsti da un progetto di sviluppo biennale che preveda un incremento occupazionale di almeno tre soci lavoratori. Gli investimenti ammessi a contributo sono quelli relativi ad impianti, macchinari, attrezzature automezzi e licenze. L'importo massimo del contributo e' di L.. 150.000.000.
2. Per le spese di avviamento connesse alla realizzazione del progetto di sviluppo ( costituzione delle cooperative, acquisto di materie prime e semilavorati, eventuali canoni di locazione per gli immobili destinati alle attivita' produttive) da sostenere o gia' sostenute nel primo anno di esercizio, dalle cooperative sociali di nuova costituzione, la Regione puo', inoltre, concedere un contributo non superiore al 50% della spesa riconosciuta ammissibile. Detto contributo non puo' superare l'importo di L.. 20.000.000.

Art. 16.
(Costituzione di un fondo di rotazione)

1. Al fine di consentire la concessione di finanziamenti a tasso agevolato, per la realizzazione degli investimenti di cui all'articolo precedente, la Giunta regionale stipula una convenzione avente l'obiettivo di affidare alla FINPIEMONTE s.p.a. la gestione dei predetti finanziamenti.

Art. 17.
(Servizi di assistenza)

1. In aggiunta ai contributi di cui al precedente articolo 16, la Giunta regionale puo' concedere, secondo le modalita' d cui al seguente comma, ulteriori contributi alle cooperative sociali sulle spese sostenute in ciascun anno di validita' del progetto di sviluppo per l'acquisizione di servizi di assistenza tecnico gestionali forniti dai consorzi, iscritti alla sezione C dell'Albo, o da altre cooperative sociali.
2. Il contributo e' concesso fino ad un massimo del 10% delle spese effettivamente sostenute e documentate ed il suo ammontare non puo' superare, per ciascun anno, il valore del finanziamento sugli investimenti cui la cooperativa e' stata ammessa per l'anno stesso.
3. Per servizi di assistenza tecnico- gestionale, di cui al precedente comma 1, sono da intendersi: l'analisi di mercato e l'accesso all'innovazione tecnologica nonche' gli interventi di orientamento e di supporto alla gestione aziendale necessari allo avviamento delle iniziative produttive.

Art. 18.
(Interventi regionali per l'inserimento e la continuita' lavorativa delle persone svantaggiate)

1. Al fine di favorire la continuita' lavorativa dei cittadini cui sia venuta meno la situazione di svantaggio, riconosciuta ai sensi della legge n. 381/89, la Regione interviene, per un massimo di due anni, con un contributo, corrispondente al 50% degli oneri previdenziali assistenziali versati per detti lavoratori, da erogarsi alle cooperative o datori di lavoro pubblici o privati che li abbiano assunti o li assumano con rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
2. Sono, altresi', ammesse a fruire dei benefici di cui al comma precedente, per un massimo di due anni, le cooperative sociali che abbiano assunto con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, almeno sei mesi prima della data di entrata in vigore della presente legge, come soci lavoratori o come lavoratori dipendenti, persone considerate svantaggiate ai sensi dell'art. 2 della Legge regionale n. 48/89 e che non rientrino nelle categorie previste dall'art. 4 della legge n. 381/81.

Art. 19.
(Divieto di cumulo dei benefici)

1. I contributi ed i finanziamenti di cui alla presente legge non sono cumulabili con altre agevolazioni finanziarie della Regione per le medesime iniziative.

Art. 20.
(Delibera per l'esame delle domande e la concessione dei contributi.)

1. Entro sei mesi dall'entrata in vigore dalla presente legge la Giunta regionale, sentita la competente Commissione consiliare e la Conferenza di cui al successivo articolo 21, approva una delibera intesa a definire le modalita' applicative in ordine ai contributi definiti al presente titolo IV, stabilendo in particolare:
a) le modalita' per la presentazione delle domande, la documentazione da allegare alle stesse, le indicazioni che devono essere contenute nei progetti di sviluppo;
b) le caratteristiche degli incrementi occupazionali da effettuarsi da parte delle cooperative al fine dell'ammissione ai benefici della presente legge;
c) eventuali priorita' per l'accoglimento delle domande.
2. Con la procedura di cui al comma precedente, la Giunta regionale puo' successivamente, entro il 31 gennaio di ogni anno apportare modifiche alla delibera.

Titolo V.

Art. 21.
(Conferenza regionale della cooperazione sociale.)

1. L'Assessore regionale all'Assistenza convoca periodicamente, almeno una volta all'anno, conferenze cui sono invitati:
a) rappresentanti con comprovata esperienza nel settore sociale, designati dalle associazioni regionali delle cooperative piu' rappresentative, che risultino aderenti alle associazioni nazionali riconosciute;
b) rappresentanti designati dalle organizzazioni sindacali;
c) rappresentanti delle associazioni degli Enti Locali;
d) il direttore o un suo delegato dell'ufficio regionale del lavoro e della massima occupazione;
2. Alla conferenza possono essere invitati altri rappresentanti o esperti, in relazione alle problematiche affrontate ed allo svolgimento dei lavori.
3. La conferenza esamina le questioni attinenti la cooperazione sociale con particolare riferimento:
a) ai piani e programmi di settore;
b) all'andamento delle convenzioni;
c) agli specifici interventi a sostegno previsti dalla presente legge.
4. La conferenza formula anche proposte alla Giunta regionale in materia di cooperazione sociale.

Art. 22.
(Pareri ai sensi del 5 comma dell'articolo 11 del)

D.Lgs. C.P.S. 14 dicembre 1947, n. 1577. 1. Ai fini della cancellazione della cooperativa dal registro prefettizio, e' il Presidente della Giunta regionale l'organo competente ad esprimere il parere di cui all'ultimo comma dell'art. 11 del D. Lgs. C.P.S. 14 dicembre 1947, n. 1577, aggiunto ai sensi della lettera b) del primo comma dell'art. 6 della legge 8.11.1991 n. 381.

Art. 23.
(Norma transitoria.)

1. Per sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge l'iscrizione al registro regionale delle cooperative sociali, istituito ai sensi dell'articolo 5 della Legge regionale 16 agosto 1989 n. 48, produce gli stessi effetti di quelli derivanti dall'iscrizione all'Albo regionale di cui all'articolo 2 , sia ai sensi della legge 8 novembre 1991, sia ai sensi della presente legge.
2. Entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge le cooperative iscritte al registro regionale di cui all'art. 5 della citata Legge regionale n. 48/89, inoltrano istanza al Presidente della Giunta regionale, per essere iscritte all'Albo regionale di cui alla presente legge. Nella domanda, corredata dalla documentazione attestante il possesso dei requisiti per l'iscrizione, deve essere indicata la sezione dell'Albo alla quale e' richiesta l'iscrizione.
3. Il Presidente della Giunta regionale, entro 120 giorni dal ricevimento della domanda, completa di tutta la documentazione, accertato il posseso dei requisiti, decreta l'iscrizione della cooperativa all'Albo regionale. Nel caso non sussistano i requisiti, entro lo stesso termine, adotta provvedimento motivato di diniego.
4. I provvedimenti di cui al precedente comma sono notificati ai medesimi destinatari indicati al comma 3 dell'art. 3 della presente legge.

Art. 24.
(Norma finanziaria)

1. Ai fini di cui alla presente legge vengono istituiti appositi capitoli con la dotazione che sara' definita in sede di approvazione del bilancio di previsione per l'anno 1994.

Art. 25.
(Abrogazione norme in contrasto.)

1. E' abrogata la legge regionale 16 agosto 1989 n. 48 " Norme in materia di cooperazione sociale".
2. Fino al 31.12.1993 rimangono in vigore le disposizioni di cui agli articoli 6, 9 e 12 della citata Legge regionale n. 48/89, relative all'assegnazione dei contributi per la realizzazione di progetti di sviluppo e di attivita'.